Il giudice del lavoro del Tribunale di Verona ha condannato il Ministero dell’Interno a riconoscere ‘vittima del dovere’ un Vigile del fuoco esperto del Comando provinciale di Verona, attualmente cinquantenne, che fu esposto ad amianto e ad altri cancerogeni durante le operazioni di smaltimento delle macerie del terremoto dell’Aquila del 2009.
“Durante il procedimento è stato accertato in maniera inequivocabile che, nel 2012, l’uomo ha contratto il linfoma non Hodgkin, che gli ha procurato un danno biologico pari al 25%, dopo avere svolto una missione urgente per mettere in sicurezza le macerie con una massiccia esposizione ad amianto. Il Ministero, nonostante la prova del rischio, anche dell’assenza di dispositivi di protezione adeguati, aveva negato il diritto al riconoscimento”. Con la sentenza n. 558/2021 il giudice Cristina Angeletti ha accertato l’esistenza del “nesso causale tra la patologia riscontrata e l’attività lavorativa svolta”, e ha riconosciuto al vigile esposto lo status di ‘vittima del dovere’, condannando il Ministero alla corresponsione dei benefici spettanti.
“Quella del Tribunale di Verona – dichiara il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, avvocato Ezio Bonanni – è una sentenza importante perché costituisce la prova che la presenza di amianto nelle macerie del terremoto dell’Aquila, e quindi che le attività di soccorso eseguite senza protezione, hanno causato ai Vigili del Fuoco intervenuti una preoccupante condizione di rischio”.
“L’Ona da anni denuncia la condizione di rischio amianto e altri cancerogeni che ha un forte impatto epidemiologico sulle condizioni di salute di tutti i Vigili del Fuoco (dipartimento, soccorso pubblico e difesa civile) – aggiunge Bonanni – Per questi motivi abbiamo chiesto che nel ‘Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza’ siano stanziate risorse per l’ammodernamento delle dotazioni, e per una più efficace sorveglianza sanitaria, tenendo conto anche di coloro del settore privato che svolgono mansioni di pronto intervento in caso di incendio e terremoto con alto rischio di esposizione ad amianto, a sostanze tossiche e cancerogene”