“È evidente che il vicepresidente della Giunta regionale abruzzese, Roberto Santangelo, stia usando per scopi politici i lavoratori della Rsa di Montereale. Ed è altrettanto evidente che i lavoratori della Rsa di Montereale, in provincia dell’Aquila, si stiano facendo usare per scopi politici da Santangelo, che al sottoscritto, in tempi non sospetti, aveva parlato di salvare tutti i precari delle Asl con percorsi ben precisi e non con strani ed impraticabili ‘arzigogoli’, salvo poi sparire nel nulla”.
Lo afferma in una nota Marcello Vivarelli, segretario di categoria Terziario del sindacato Fesica della provincia dell’Aquila e segretario del sindacato Fesica della provincia di Teramo, che interviene nuovamente sulla questione della internalizzazione dei precari delle Asl in Abruzzo su cui, a modo suo, si è espresso in questi giorni Roberto Santangelo, vicepresidente vicario della Giunta regionale a guida centrodestra.
Il quale, in sintesi, ha proposto di utilizzare una parte dei fondi del Pnrr per “reinternalizzare”, sul modello della Asl di Chieti, attraverso un “Progetto pilota per la Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, i lavoratori socio-sanitari della Rsa di Montereale, struttura di assistenza territoriale che attualmente si avvale di personale medico Asl e di personale paramedico contrattualizzato da cooperative del settore”.
Una proposta che ha trovato d’accordo la consigliera regionale della Lega, Antonietta La Porta, a margine delle cui dichiarazioni ai media sono intervenuti i consiglieri regionali di opposizione Pierpaolo Pietrucci e Marianna Scoccia, che, tra l’altro, hanno invitato “i colleghi di maggioranza a non trasformare una battaglia giusta di carattere regionale in una vetrina elettorale dei piccoli territori: sarebbe ingeneroso verso una categoria di lavoratori che, soprattutto in questi due anni di pandemia, ha avuto sulle proprie spalle la salute e il benessere di tutti”.
Dichiarazioni che hanno fatto infuriare “la maggioranza dei lavoratori della Rsa di Montereale”, i quali, senza nominarli, in una nota hanno chiamato in causa Pietrucci e Scoccia, accusandoli di volerli utilizzare per fini elettorali, ed hanno lodato Santangelo e “gli esponenti della Cisal e della Fials, con cui ci siamo incontrati più e più volte per studiare un percorso fattibile senza proclami ed esclusivamente nell’interesse di noi lavoratori. Il fracasso mediatico generato nelle ultime ore da quei politici che si sono sempre disinteressati della nostra condizione lavorativa – questo il riferimento a Pietrucci e Scoccia – può danneggiare il percorso faticosamente costruito. Non accettiamo di essere usati per fini elettorali”.
“Purtroppo, Santangelo e alcuni esponenti sindacali stanno utilizzando i lavoratori della Rsa di Montereale per i loro scopi – incalza quindi Vivarelli –. Probabilmente, gli stessi lavoratori non sanno che da settembre 2021 ho avuto diverse interlocuzioni con Santangelo, che ha capito, per sua stessa ammissione, di poter fare qualcosa di concreto per i lavoratori della Rsa di Montereale dopo aver letto le mie ripetute dichiarazioni sulla questione e quelle, rilasciate ad un quotidiano online abruzzese, di un importante esponente della Cgil della Puglia”.
“Con Santangelo – prosegue il sindacalista della Fesica – l’obiettivo stabilito era chiarissimo: portare in Regione Abruzzo quella che a tutti gli effetti doveva diventare una vera e propria vertenza, coinvolgendo tutte le forze sindacali e politiche, per tutti i precari. Da quando, però, è stato ipotizzato dal sottoscritto l’utilizzo di una società in-house della Regione Abruzzo, secondo il consigliere Pietrucci direttamente Abruzzo Engineering con il cambio di statuto, di Santangelo si sono perse le tracce. Evidentemente, ha preferito tornare a concentrarsi soltanto sui precari della Rsa di Montereale, che possono sì essere internalizzati con la clausola sociale, ma solo nel momento in cui viene utilizzata una società in-house, dunque insieme a tutti gli altri lavoratori e non certo con una corsia preferenziale”.
“Forse, i lavoratori della Rsa di Montereale non sanno che alcuni esponenti sindacali, di cui probabilmente si fidano, hanno sempre scartato queste ‘strade’, arrivando addirittura a definirle ‘porcate’ davanti al sottoscritto e ad altre persone. Poi cosa è successo? Perché si è scelto di concentrarsi soltanto su una parte dei lavoratori precari? Perché da settembre dello scorso anno, Santangelo non ha mai ufficialmente coinvolto la sua maggioranza su ciò che aveva deciso di fare, cioè individuare l’iter per dare dignità ai lavoratori? E perché non ha più risposto, da un certo punto in poi, ai ‘solleciti’ del sottoscritto?”.
“E, ancora, perché l’assessore regionale alla Sanità, la leghista Nicoletta Verì, al cosiddetto tavolo permanente sulla sanità da lei stessa convocato, non ha invitato, se non all’ultimo momento e non certo dopo aver ammesso un errore, questo ed altri sindacati? Come mai Santangelo, che sapeva tutto, non è riuscito a porre rimedio ad una simile scelta?”, continua Vivarelli.
“Tra l’altro – dice ancora l’esponente aquilano di Fesica – non si può dimenticare il fatto che proprio l’assessore Verì non ha mai voluto incontrarci e che, alla recente assemblea pubblica di Fesica all’ospedale dell’Aquila, non era presente nessun esponente della Giunta regionale di centrodestra. Era presente, invece, il deputato leghista Antonio Zennaro, che si è dimostrato assolutamente disponibile a sostenerci in una battaglia enorme ma che evidentemente non sa che in Abruzzo i ‘loro’ vanno ognuno per i fatti propri”.
“Non è possibile continuare con questo ‘andazzo’ – conclude Vivarelli – con l’aggravante delle grandi sigle sindacali di questo territorio che o ignorano, o deridono oppure ostacolano i piccoli ma combattivi sindacati come il nostro e che si occupano soltanto di avvisi pubblici, concorsi e Cup. Senza nulla togliere a loro, c’è una massa enorme di lavoratori che ha il diritto di sapere chi li vuole tutelare concretamente. Così non si può andare avanti, questa è l’unica cosa sicura”.