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“Voglio fare volontario al PNALM”: lettera a Babbo Natale

Lettera a Babbo Natale: "Mi chiamo Francesco, ho 10 anni, e il mio più grande desiderio è poter fare il volontario al Parco nazionale d’Abruzzo". Il direttore del Parco: "In primavera ci organizzeremo affinché Francesco possa venire con la sua famiglia. Una volta finita la scuola, potrà fare questa esperienza di volontariato per la Natura, come tante altre famiglie già fanno".

Tutti i numeri sul camoscio del Parco Nazionale nel 2019

“Quest’anno abbiamo una storia molto bella da raccontarvi, che se non fosse vera, sembrerebbe uscita da un film. Lunedì 23 dicembre abbiamo ricevuto una mail di un papà che scriveva al Direttore del Parco. Suo figlio Francesco, di 10 anni, ha mandato la lettera a Babbo Natale scrivendo che il suo più grande desiderio era poter fare il volontario al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, insieme alla sua famiglia. Il papà ha scritto al Parco chiedendo di poter esaudire il desiderio, e il Direttore nei giorni scorsi ha sentito al telefono Francesco che incredulo di quello che stava accadendo, all’inizio, non ha creduto che lo stessero chiamando veramente dal Parco”.

La storia è stata raccontata sulle pagine social del PNALM.

“In primavera ci organizzeremo affinché Francesco possa venire con la sua famiglia, una volta finita la scuola, a fare questa esperienza di volontariato per la Natura, come tante altre famiglie già fanno. Quello che ha colpito tutti noi di questa storia, in un periodo in cui i maggiori regali chiesti dai ragazzi, sono, il più delle volte quelli tecnologici, è il seme della speranza. In un mondo spesso segnato da incertezze e sfide, il seme della speranza ci ricorda che ogni piccolo atto di positività può contribuire a costruire un futuro migliore. Ringraziamo Francesco e la sua famiglia per la loro sensibilità. Continueremo a lavorare, affinché la conservazione e la coesistenza abbiano un’accezione sempre più ampia e abbraccino, oltre alla Natura, anche la cultura senza la quale non faremo mai un salto di qualità vero e concreto. La Natura ha bisogno di cittadini e cittadine consapevoli, con apertura mentale e volontà di conoscere e capire, e questa storia è lì a ricordarcelo”.

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