Il 31 maggio si celebra la Giornata del Sollievo, istituita con una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri il 24 maggio del 2001 e finalizzata a promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale, in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo più giovarsi di cure destinate alla guarigione.
“Quest’anno”, dichiara il Manager della Asl, Roberto Testa, “la giornata sarà diversa da quella degli scorsi anni, non potendosi organizzare le consuete manifestazioni culturali e/o informative ma ritengo, in qualità di Direttore Generale della ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila, che proprio l’emergenza COVID possa essere di spunto per una attenta riflessione sul tema della ‘sofferenza inutile’.
Le immagini di morte e disperazione a cui abbiamo assistito increduli, le modalità, la solitudine in cui molti malati sono deceduti ci ricordano quanto sia importante dare dignità al momento del ‘passaggio’, al momento della morte. Una volta accertata la sua ineluttabilità, vanno assolutamente evitate ai malati inutili sofferenze.
Ciò che la pandemia ha messo in luce, il tema del dolore fisico, del dolore psicologico, della sofferenza nel senso più ampio, della discussa desistenza terapeutica e della terminalità di malattia”, aggiunge Testa, “sono argomenti la cui trattazione è sempre poco accettata dalla società, molto più propensa a evitare riflessioni ‘scomode’, ma sono paradossalmente i temi fondamentale della vita. Forse quanto accaduto può aiutarci ad essere migliori e ad avere maggiori attenzioni per i sofferenti affetti da patologie inguaribili, a cui dobbiamo garantire libertà di scelta sul fine vita secondo i dettami della legge sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento, ma scelte che non possono essere condizionate dalla mancanza di adeguato supporto alle famiglie, o alla mancanza di appropriato supporto per la terapia del dolore e per le cure palliative.
La ASL che mi onoro di rappresentare”, aggiunge il Manager, “ha ricevuto nel 2015 il prestigioso premio nazionale Mario Luzi, premio alla ‘ricostruzione di una coscienza civile’, legato alla realizzazione dei due Hospice di L’Aquila e Pescina e della rete di Terapia del Dolore e Cure Palliative della ASL. É stato un premio alla resilienza post sisma 2009, a un progetto che ha avuto molti attori e che ha allineato il nostro territorio agli standard nazionali. L’aver dedicato scientemente, nel momento di maggiore acuzie della pandemia, posti letto al “COVID Hospice” all’interno dell’edificio G8 dell’Ospedale dell’Aquila, caso unico a livello nazionale, indica il raggiungimento di una maturità e di una consapevolezza importante riguardo l’importanza del tema del fine vita in tutti i setting assistenziali, come è giusto che sia. Le cure palliative non vanno attuate soltanto negli hospices, ma dovunque ve ne sia necessità.
Non è solo un problema di luogo di cura, di strutture, ma di mentalità e preparazione di coloro che sono preposti alla cura, e tale mentalità va coltivata. Sebbene, poi, in questi ultimi anni si sia lavorato in tutti i nodi della rete, e quindi anche nella gestione domiciliare dei pazienti con dolore o patologie inguaribili, c’è certamente la consapevolezza di una strada ancora in salita, c’è ancora molto da fare in termini organizzativi e procedurali.
C’è soprattutto la profonda consapevolezza di un Livello Essenziale di Assistenza ad alto contenuto etico, per cui è necessario fare importanti investimenti e impiegare le tecnologie più innovative, obiettivi che la governance aziendale intende perseguire nel modo migliore.
Vista l’impossibilità di organizzare, il 31 maggio, eventi specifici, sarà cura dell’Azienda”, conclude Testa, “provvedere a organizzarne nel momento in cui si uscirà definitivamente, speriamo al più presto, dalla pandemia COVID”.