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Zafferano dell’Aquila DOP patrimonio culturale immateriale Unesco

Proposta lanciata in occasione delle celebrazioni del ventennale

Lo Zafferano dell’Aquila DOP patrimonio culturale immateriale Unesco.

È la proposta lanciata, in occasione delle celebrazioni per il ventennale della denominazione di origine protetta, dal giornalista e scrittore Angelo De Nicola.

“Il nostro ‘Oro rosso’ è un’eccellenza del Paese, della nostra agricoltura – ha osservato De Nicola – Inoltriamo questa richiesta che potrebbe aumentarne il fascino e avviare una produzione maggiore, contribuendo a promuovere un prodotto sempre più simbolo e ambasciatore d’Abruzzo nel mondo”.

Un appello accorato che si è alzato nel corso del convegno finale “Lo Zafferano dell’Aquila Dop: tra tradizione e innovazione” che si è tenuto lo scorso 19 settembre nella sala Ipogea di Palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale all’Aquila.

Politici, docenti ed amministratori sono intervenuti per il gran finale, che ha visto anche un videomessaggio del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, nell’ultimo dei quattro appuntamenti promossi dal Gruppo di azione locale (Gal) Gran Sasso Velino, in collaborazione con la Regione Abruzzo, in particolare l’Assessorato all’Agricoltura, la Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia e la Fondazione della Cassa di Risparmio dell’Aquila, nell’ambito della Strategia di sviluppo a valere sul Piano di Sviluppo Rurale Abruzzo 2014-2022 – Sottomisura 19.3.

La proposta, come sottolineato da De Nicola, punta anche a tutelare e difendere la produzione che oscilla tra i 30 e 40 chili annui, in 13 comuni dell’Aquilano, ovvero Barisciano, Caporciano, Fagnano Alto, Fontecchio, L’Aquila, Molina Aterno, Navelli, Poggio Picenze, Prata d’Ansidonia, San Demetrio ne’ Vestini, San Pio delle Camere, Tione degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo.

A confermarne la necessità anche Massimiliano D’Innocenzo, presidente del Consorzio per la tutela dello Zafferano dell’Aquila DOP e della Cooperativa di comunità Oro rosso, nonché socio della Cooperativa di produttori ‘Altopiano di Navelli’, che conta 75 soci, solo una delle coop che coltivano lo zafferano dell’Aquila, rigorosamente DOP.

“Quando sono diventato presidente nel 2017 – ha ricordato D’Innocenzo – mi sono reso conto che lo Zafferano stava scomparendo, quindi con i produttori abbiamo premuto affinché i giovani potessero avviare delle attività per evitare di veder scomparire le aziende agricole e con loro lo stesso Zafferano. Se non si interviene con misure adeguate, la produzione potrebbe presto scendere dai 40 a 4-5 chili. Sono necessari più aiuti pubblici con un tavolo che esamini tutte le possibili strade per sostegni adeguati. Il prodotto è il migliore, unico al mondo, dobbiamo studiare soluzioni ad hoc”.

Anche per questo, ha aggiunto De Nicola: “Viviamo un momento straordinario, abbiamo già tre riconoscimenti Unesco: la Perdonanza, la Transumanza e l’Alpinismo, che pongono questo territorio e le aree interne d’Abruzzo al centro di una congiuntura favorevole. Sta arrivando il 2026, anno dell’Aquila Capitale italiana della Cultura, abbiamo la possibilità unica di recitare un ruolo importante, allora perché non avanzare questa proposta?”.

Comunicato stampa

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