“D’Annunzio, dopo Dante, è la figura più universalmente nota della letteratura italiana”.
Così Carlo Masci, sindaco di Pescara, Città di Gabriele D’Annunzio, nella videorubrica Anci “Accadde in città” dedicata all’anniversario della nascita del grande intellettuale, soldato e conquistatore.
“Ha segnato profondamente la poesia, la letteratura e le vicende storiche e politiche dell’Italia – dichiara Masci -. Il Vate, portavoce della pescaresità, simbolo della sua storia, dalla tradizione alla modernità, testimone di un’identità e di un modo di essere con un forte richiamo culturale della propria terra e di una vocazione internazionale. Pescara – prosegue il sindaco – è stata internata nei suoi scritti e nei suoi pensieri, in quel suo modo originale di sentirsi pescarese, abruzzese, italiano ed europeo”.
Nel 160º anniversario della nascita, Poste Italiane ha ricordato D’annunzio con una pregiata raccolta di cartoline storiche della sua città, “suo luogo dell’anima, da cui spiritualmente non si distaccò mai”.
Parla Giordano Bruno Guerri, da 2008 Presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, complesso eretto dallo scrittore nel 1921, il poeta soldato delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale.
Lo storico vede Gabriele D’Annunzio come “un modernizzatore, innovatore e libertario. Da molti – precisa – era visto come un lussurioso, spendaccione, addirittura un pro-fascista. Questa nuova visione dannunziana, già conosciuta dagli storici, aspetta di arrivare al grande pubblico e – aggiunge Guerri – ci sta arrivando”.