«Occorre incoraggiare gli operatori economici che, come Libero Grassi, contrastano, attivamente e responsabilmente, il ricatto e l’intimidazione criminale ed estorsiva, per avere una società sempre più aperta, coesa ed inclusiva». Lo ha ribadito oggi a Palermo il commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Giovanna Cagliostro, in occasione del trentesimo anniversario dell’omicidio di Libero Grassi, avvenuto il 29 agosto 1991.
Il prefetto ha partecipato nel capoluogo siciliano alla deposizione di un fiore di vinca in via Vittorio Alfieri e all’iniziativa promossa da “Addiopizzo” presso la pizzeria “La Braciera”, i cui proprietari hanno recentemente denunciato i propri estorsori.
«Il sacrificio di Libero Grassi – ha evidenziato il prefetto – è stata una straordinaria manifestazione di impegno civile, tra le più nobili espressioni della Comunità nazionale, con un lascito profondamente tangibile, come l’avvio delle attività dell’Ufficio del Commissario Straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, dell’associazionismo e del volontariato a supporto delle vittime sul territorio, contro il crimine organizzato. Con una legislazione, con efficaci risultati sistemici, a partire dal reinserimento nell’attività economica legale, sono stati conseguiti importanti risultati.
Il Fondo di solidarietà in favore delle vittime dell’estorsione e dell’usura – ha poi aggiunto il prefetto Cagliostro – ne è la più viva testimonianza. Esso deve essere ancora di più uno strumento efficace e risolutivo, sia nei tempi che nelle modalità di trattazione delle istanze per la concessione dei benefici economici previsti dalla legge n. 44/1996.
Il Comitato di solidarietà – ha sottolineato inoltre il Commissario – nell’ultimo anno ha complessivamente erogato benefici economici per 18 milioni e mezzo di euro; nei primi mesi di questo anno sono stati elargiti, in favore delle vittime siciliane, oltre 3 milioni di euro. Proseguiremo in questa direzione, ha detto Cagliostro, ricordando così Libero Grassi e aiutando concretamente tutte le vittime dell’intimidazione mafiosa.
Oggi le vittime non sono abbandonate – ha spiegato infine il prefetto – all’indomani dell’omicidio di Libero Grassi il mondo dell’associazionismo ha fatto squadra attorno alle vittime. Ha iniziato questo percorso di assistenza alle vittime per farle denunciare e per l’inserimento nell’economia legale. Lo Stato si è costituito parte civile in moltissimi processi. Certo c’è ancora tanto da fare ma l’impegno, anche del ministro dell’Interno, è massimo».
Nella mattinata, il prefetto Cagliostro ha visitato, inoltre, la sede di Addiopizzo in un bene confiscato alla criminalità organizzata e che attualmente è stato adibito anche ad hub vaccinale.