Processo a carico di due coniugi avezzanesi A.F. di 56 e M.G.I. di 54 anni per emissione di false fatture da parte della loro società che si occupava di commercio all’ingrosso di forni ed attrezzature per la produzione di arredamenti industriali, nei confronti di una società del Teramano allo scopo di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto per un totale di circa € 800.000,00.
La vicenda tra origine da una più vasta inchiesta su un sistema di frode fiscale nel settore del commercio di beni strumentali inerenti lenzuola e materiali affini eseguita dalla Guardia di Finanza di Teramo che portò al sequestro preventivo di conti correnti ed immobili per un valore complessivo di quasi un milione di euro, tra cui anche una immensa villa con annesso terreno di circa 7mila metri quadri.
Le accuse mosse nei confronti dei coniugi, partirono da un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate di Teramo in relazione a presunte emissioni di false fatture nei confronti della società Teramana negli anni 2012 e 2013.
Il processo si è celebrato nella forma del giudizio ordinario con l’acquisizione di una dettagliatissima relazione circa i rapporti intercorsi tra le due società, nella quale si è dimostrata la completa estraneità ai fatti della società avezzanese, documentazione prodotta dalla difesa dei coniugi nella persona dell’Avvocato Roberto Verdecchia, oltre che l’escussione dei testi della pubblica accusa e della difesa, tra cui i funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Teramo e gli operanti della Guardia di Finanza
Il Pubblico Ministero a fine della sua requisitoria celebratasi davanti il Tribunale di Avezzano, Dott.ssa Marianna Minotti, ha avanzato la richiesta per entrambi della reclusione di anni due (2).
Dopo una lunga camera di consiglio il Giudice titolare del procedimento, ha inteso pronunciare la sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto.