“Con profondo rammarico mi trovo di nuovo a dover rispondere, come già fatto nella seduta del Consiglio comunale che si è tenuto sabato scorso, alle insinuazioni demagogiche del consigliere di minoranza del gruppo misto Vincenzo Torrelli”.
Torna a parlare della questione legata all’immobilità nella rete Covid della Clinica L’Immacolata di Celano, il sindaco della città Settimio Santilli.
Sicuramente l’ultimo dietrofront per l’accoglienza di pazienti Covid a causa della improvvida indisponibilità dei medici della struttura ha lasciato dei profondi strascichi.
“Per quanto concerne le testate giornalistiche tutti sanno, conoscendomi da anni che avranno sempre piena libertà democratica di scrivere quello che ritengono più opportuno, lungi da me ammutire la stampa. Accreditarsi alla partecipazione ad un consiglio comunale, non penso spetti ad un sindaco, bensì ai giornalisti che erano e saranno sempre liberi di farlo. Non ho avuto e non ho bisogno di certo di fare campagna elettorale sulla Clinica, bensì bisognerebbe capire ora dallo stesso Torrelli, visto che ne è anche dipendente, da dove parta il boicottaggio e l’ammutinamento all’interno della stessa rispetto alla cura dei pazienti Covid non gravi“, dice il sindaco.
“La Clinica L’Immacolata è una struttura privata e come tale l’Amministrazione comunale non può intervenire drasticamente sulle decisioni finali spettanti solo ed esclusivamente alla proprietà e sulle quali il Sindaco viene informato per il suo parere di Autorità Sanitaria Locale. Ritenendo di fare cosa giusta nei confronti dei membri dell’opposizione e dei cittadini celanesi, ho ritenuto dunque opportuno invitare a partecipare al consiglio comunale, il Direttore della Clinica Paolo Favari che durante il suo intervento ha ampiamente illustrato quali sono stati i processi amministrativi intrapresi per l’istituzione della struttura quale Covid Hospital e tutti gli ostacoli che gli sono stati frapposti dall’atteggiamento di taluno personale interno per arrivare a una conclusione. Forse Torrelli è l’unico a non sapere che la situazione cui eravamo di fronte durante la prima ondata pandemica a Marzo, dove avevamo un numero molto basso di malati Covid a Celano e in Marsica, è sicuramente diversa da quella di oggi con ben altri numeri sia a Celano che in Marsica e quindi bene ha fatto la Clinica a rispondere alle ordinanze emanate dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, di mettere a disposizione i posti letto disponibili per il ricovero di pazienti Covid paucisintomatici, ovvero di persone NON GRAVI che non necessitano di terapia intensiva o subintensiva. Tutte queste risposte al consigliere Torrelli sono state date in sede di consiglio comunale e possono essere tranquillamente sbobinate visto che sono registrate. Evidentemente il consigliere Torrelli persuaso da una rabbia interna evidente si era distratto dall’ascoltarle”, aggiunge nella nota inviata alla stampa.
“Riguardo la sicurezza degli operatori e degli ambienti, mi preme precisare e sottolineare che il consigliere Torrelli é stato fino a 15 giorni fa, come dichiarato dallo stesso direttore generale Favari, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ed in quanto tale avrebbe dovuto provvedere alla tutela dei lavoratori e dell’area esterna alla Clinica, ed egli stesso avrebbe dovuto provvedere al deflusso e flusso relativo alle automobili e delle ambulanze nell’area afferente alla Clinica.
Stucchevoli e deplorevoli sono quindi le domande nei confronti dell’Assessore alla città Piero Ianni, che riveste questa carica da solo un mese, ma che tuttavia dimostra già di che pasta è fatto. Mentre Torrelli fuggiva dalle sue responsabilità per dedicarsi alle chiacchiere e alle congetture internamente alla Clinica, Ianni per 10 giorni é stato in prima linea a fare i tamponi ai cittadini in maniera del tutto volontaria e senza alcun vanto. Ne prenda piuttosto esempio”, continua Santilli.
“Torrelli si è ben guardato inoltre dal rilasciare dichiarazioni nel suo articolo rispetto alle comunicazioni dello stesso direttore Favari durante il consiglio, in merito alle condizioni economiche della Clinica palesatesi solo oggi, ma accumulatesi negli anni. Forse la situazione proprio ora che inizia a complicarsi, ha indotto Torrelli a presentare le dimissioni rispetto al suo incarico da responsabile del servizio prevenzione e protezione della Clinica? Io continuo a mettere al primo posto la salute dei miei concittadini e il posto di lavoro di 100 dipendenti della Clinica, l’opposizione continua nella sua miopia e strumentalizzazione e a denotare un’altissima frustrazione”, questa la conclusine.