Nella Marsica tiene banco la mancata convenzione tra la Asl 1 e la Clinica Immacolata di Celano per i 67 posti letto destinati ai pazienti Covid non gravi. Dopo che il governatore Marsilio ha parlato di “una vergogna”, è intervenuto sui social anche il sindaco di Aielli Enzo Di Natale. “Quella che doveva essere la soluzione a tutti i mali della nostra sanità è rimasta tale solo sulla carta”, ha scritto su Facebook.
“Per 1 mese, – continua – quei 67 posti, sono stati sbattuti in faccia ai sindaci e a tutti coloro che chiudevano di agire, a tutti quelli che chiedevano un commissariamento, a chi poneva domande scomode, a chi proponeva l’adeguamento degli ospedali minori, a chi invocava l’ospedale da campo”.
“Nessuna di queste proposte è stata presa in considerazione perché c’erano i famosi posti dei privati. Oggi, 15 dicembre 2020, la Marsica si sveglia con l’ennesima doccia fredda, l’ennesima sconfitta di un territorio ormai abbandonato. L’unica certezza è che passati due mesi dai primi ricoveri covid, la realtà è peggiore di com’era prima.
La prima ondata ci ha salvati, la seconda ci ha mandato al tappeto, la terza, in queste condizioni, ci ucciderebbe”.
“L’unica differenza tra ieri e oggi, è davvero una tenda buttata lì, all’ingresso dell’unico ospedale rimasto in piedi, a testimoniare la precarietà in cui questo territorio è stato confinato. Il fallimento della trattativa Regione, ASL, clinica immacolata è semplicemente figlio della totale mancanza di preparazione in cui versava il nostro sistema sanitario.
A settembre i vertici ASL pensavano a pianificare le ferie, non a cercare strumenti per difenderci da ciò che si sapeva sarebbe arrivato”.
“Assenza di programmazione, azioni riparatorie impulsive, dichiarazioni schizofreniche dei vertici che si sono susseguite nel corso delle settimane, sono stati gli ingredienti di una disfatta storica. Una caporetto senza precedenti verso cui non si può fare finta di nulla. La Marsica merita una levata di scudi, almeno l’orgoglio cerchiamo di salvarlo”.
La ASL deve essere commissariata immediatamente, un gesto che deve essere preteso da chiunque abbia un minimo di forza contrattuale.
“Subito dopo deve essere fatto tutto ciò che non è stato fatto finora. Assunzioni immediate, recupero degli ospedali minori, potenziamento della medicina territoriale e nel frattempo, prima della terza ondata, l’allestimento di un ospedale da campo. Gennaio è alle porte, non c’è più tempo per tergiversare”.