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Sviluppo Italia, Febbo: «La politica dello struzzo della regione Abruzzo»

«Nonostante gli obblighi statutari di legge, gli interventi, sollecitazioni ed espresse richieste formalizzate attraverso i miei Uffici della Commissione Vigilanza, ad oggi, la Giunta regionale dopo circa un mese nasconde inspiegabilmente ancora copia della deliberazione riguardante Sviluppo Italia Abruzzo adducendo motivazioni che rasentano l’illegittimità procedurale».

Questo il commento del presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo che, osservando come si sia di fronte ad una vicenda che rasenta l’incredibile, sottolinea come «a due mie specifiche mail (9 e 12 gennaio) di richiesta ed una formale lettera (23 gennaio) oggi mi viene ancora negato per l’ennesima volta, dopo l’ennesima intervista rassicurante della dirigente Gerardis, il contenuto di questa deliberazione fondamentale per la sorte di 17 lavoratori in attesa di conoscere il loro destino. Purtroppo – spiega Febbo – dopo aver sollevato con largo anticipo, a fine dicembre, la questione relativa a Sviluppo Italia, nonostante le rassicurazioni di circostanza della direttrice Cristina Gerardis e della Segretaria di Giunta, mi viene risposto testualmente che la delibera in questione è stata approvata con modifiche e mi sarà trasmessa solo quando perverrà alla segreteria di Giunta la versione definitiva. Una vicenda assurda e incomprensibile poiché non si riesce a capire come sia possibile che una importante DGR, già approvata, viene modificata in corso d’opera con il silenzio assenso del segretario di Giunta che durante le sedute riveste ruolo e funzioni di notaio. Inoltre sarei curioso di capire come sia stato possibile attribuire ad una delibera una data e relativo numero di approvazione e poi viene secretata e addirittura mi si dice che vi sono apportate delle modifiche. Ancora una volta devo registrare la consueta e odiosa mancanza di trasparenza (ad essere generosi!) da parte di questo esecutivo regionale. Detto questo – incalza Febbo – voglio ancora tornare sulla vicenda di Sviluppo Italia poiché, nonostante le dichiarazioni rassicuranti del direttore generale ancora non riesco a capire come la Regione intenda intervenire. Infatti i 17 dipendenti di Sviluppo Italia Abruzzo Spa (in liquidazione) da maggio 2016 non percepiscono lo stipendio e avevo annunciato, purtroppo a ragione, che nel corso del mese di gennaio 2017 sarebbero state avviate le procedure di licenziamento collettivo. Infatti, oggi, apprendo che i Commissari liquidatori di Sviluppo Italia convocano per il 2 febbraio prossimo un’Assemblea della società senza conoscere quali decisioni ed iniziative la Regione Abruzzo ha adottato nei confronti della medesima società visto che l’atto è ancora non pubblicato ed non ufficiale. L’unica cosa certa sono i primi due punti all’ordine del giorno della convocazione dell’assemblea: vendita del suo patrimonio immobiliare e procedure licenziamento collettivo. Nello specifico ricordo come i tre incubatori di impresa ad Avezzano, Sulmona e Mosciano Sant’Angelo del valore di sette milioni di euro sono stati fatti confluire nel bilancio di Abruzzo Sviluppo. A questo proposito sarebbe curioso capire dove e a chi andrà il ricavato della vendita, per esempio, dell’incubatore di Sulmona tenuto conto che è stato realizzato con fondi regionali. Credo, purtroppo – conclude Febbo – che anche su Sviluppo Italia la Regione Abruzzo porti avanti una politica dello struzzo dove emergono poca trasparenza con il solo risultato di mettere alla porta 17 lavoratori nonostante tutte le rassicurazioni del caso. L’ennesimo pasticcio di una Regione governata a suon di promesse e chiacchiere».

 

 

Fonte AGI

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