“Sarebbe fin troppo agevole scagliarsi contro le parole pronunciate dal sindaco di Avezzano, Giuseppe Di Pangrazio”.
Lo dice il coordinatore della Lega, il deputato Luigi D’Eramo, a seguito delle recenti dichiarazioni del sindaco di Avezzano.
“Sarebbe semplice – incalza D’Eramo – sollevare di nuovo la questione del campanilismo, delle divisioni territoriali, dell’arroccamento, persino della delazione nei confronti della città capoluogo di regione, ‘rea’ di aver conosciuto uno sviluppo conseguente alla tragedia del terremoto, che però rimane una tragedia”.
“Accantonata per un attimo la gravità delle sue affermazioni, peraltro reiterate visto che già nel corso della campagna elettorale si era esibito con frasi dello stesso tenore, invito Di Pangrazio a una riflessione: per la Lega non è il tempo della politica dell’orticello ovvero nessun territorio può pensare di programmare uno sviluppo coerente senza tenere in considerazione gli altri. A maggior ragione quando si tratta di aree che hanno legami forti e per la vicinanza geografica e per le vicende storiche e per l’intensità degli scambi; c’è bisogno di ragionamenti e relazioni di ampio respiro, nel segno della fratellanza, della coesione e della cooperazione. Per noi della Lega non esistono distinzioni di sorta: le nostre azioni saranno sempre improntate alla massima collaborazione nel rispetto delle specificità, con l’obiettivo di pensare lo sviluppo in chiave ‘macro’ e sempre meno ‘micro’. Crediamo che questa sia la strada per uscire dalla crisi, per affrontare questa contingenza così dura ma, soprattutto, per rilanciare un progetto politico-amministrativo e sociale bypassando la frammentazione che, per lunghissimi decenni, ha minato l’Abruzzo”, conclude.