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Governo: fiducia ok ma la crisi non è ancora finita

Il premier Conte: "Rendere più solida la maggioranza". Salvini e Meloni: "Non ha maggioranza, al Colle per chiedere le elezioni"

“L’Italia non ha un minuto da perdere. Subito al lavoro per superare l’emergenza sanitaria e la crisi economica”. Ha tweettato così il premier Giuseppe Conte dopo aver incassato la fiducia al Senato con 156 voti favorevoli.

Conte ha seguito l’esito delle votazioni dal primo piano di Palazzo Chigi ed ha già indicato la strada da seguire nelle prossime ore: “Ora l’obiettivo è rendere ancora più solida questa maggioranza”, evidenziando come priorità per il Paese “il piano vaccini, il Recovery Plan e il dl ristori”.

Secondo quanto appreso da Adnkronos, già in mattinata è previsto un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi. Sempre questa mattina – secondo alcune agenzie di stampa – Conte potrebbe salire al Colle per riferire al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le sue valutazioni dopo la due giorni di maratona parlamentare.

L’Aula del Senato ha confermato la fiducia ottenuta già lunedì alla Camera. Ma con numeri diversi: a “salvare” l’esecutivo il voto in extremis di Alfonso Ciampolillo e Riccardo Nencini, riammessi alla votazione dopo che il presidente Elisabetta Casellati ha esaminato il filmato della seduta. In un primo momento i due senatori erano stati esclusi dal voto in quanto la presidente aveva già chiuso la votazione della seconda chiama. Tutto chiarito con l’ausilio dei filmati. “È stato effettuato un accertamento sulla chiusura della votazione. Risulta che Ciampolillo sia arrivato alle 22.14. Io ho dichiarato la chiusura alle 22.15. Siccome ha alzato la mano e non ho potuto vederlo, riammetto alla votazione Ciampolillo”, ha spiegato Casellati, riammettendo anche Nencini “che era arrivato subito dopo”.

A votare la fiducia al governo Conte anche due senatori di Forza Italia: Andrea Causin e Maria Rosaria Rossi, considerata una delle fedelissime di Silvio Berlusconi. Non si è fatta attendere la replica del vice presidente Antonio Tajani: “Sono fuori dal partito”. Italia Viva si è astenuta dalla votazione.

Critiche dal centrodestra. Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno chiesto un colloquio con il Presidente della Repubblica Mattarella: “Conte non ha una maggioranza solida in grado di guidare il Paese – tuonano – Al Senato è in piedi solo grazie a transfughi e i senatori a vita: siamo pronti ad andare al Colle per chiedere le elezioni”.

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