Mai dimenticare. Mai cancellare. Mai negare.
Consegna, a L’Aquila, in Prefettura, questa mattina, della medaglia d’onore a Silvio D’Abruzzo, che venne fatto prigioniero dal 1943 al 1945, giorno della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Un cittadino originario di Canistro, all’epoca degli anni bui della persecuzione razziale militare e militante delle Penne Nere, come suo figlio, che ha raccolto il suo onore e la sua dignità di uomo al servizio del popolo.
Silvio, canistraro nel sangue, è venuto a mancare nel marzo del 1989, ma la sua memoria, come avviene per tante storie che celano al loro interno un seme collettivo, è diventata eterna. Stamani, la medaglia d’onore, in occasione della “Giornata della Memoria” è stata consegnata dal sindaco Angelo Di Paolo e dal Prefetto a Fiorentino D’Abruzzo, l’erede delle memorie del papà fatto prigioniero dai tedeschi nei campi di concentramento.
Fiorentino D’Abruzzo è anche lui un alpino ed è il presidente della Sezione Alpini di Canistro. Il papà era caporal maggiore. “Un filo rosso congiunge il passato al presente e al futuro. – afferma il primo cittadino Di Paolo – dalle atrocità, si deve rinascere in qualche modo, capire come andare avanti. Imparare e non far ripetete le brutture della storia dell’umanità. Il ricordo, spesso, è tutto. E’ un’arma vera contro il male”.