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“La qualità della Sanità è la qualità di chi vi lavora”

Di Benedetto: "Chiedo formalmente alla politica cittadina dell'Aquila, per il bene del nostro ospedale e di chi ci lavora, di non ostacolare la riorganizzazione perché sarebbe un danno rilevantissimo al futuro della sanità della nostra città".

“L’impressione è che, a distanza di quasi quattro anni dall’elezione di Biondi a Sindaco e di quella successiva e più recente di Marsilio a Presidente di Regione, gli argomenti, le tesi e le antitesi siano sempre gli stessi: è mai possibile che in tutto questo periodo i maggiori rappresentati del governo cittadino e regionale non siano mai riusciti a portare all’attenzione dell’assise di riferimento nuovi temi piuttosto che limitarsi a riferire le loro doglianze sull’operato di chi li ha preceduti?”. Americo Di Benedetto, consigliere regionale del Centrosinistra e capogruppo della Lista Legnini Presidente, si esprime sulle vicende recenti e passate che riguardano la Asl 1.

Americo Di Benedetto è anche consigliere comunale nella città di L’Aquila. “Il Consiglio comunale straordinario e urgente dello scorso 4 novembre, convocato su mio impulso, vista l’emergenza sanitaria ospedaliera e territoriale legata all’esplosione dei contagi, ha già trovato riscontro nel succes-sivo Consiglio del 27 novembre ultimo scorso. E’ alquanto bizzarro constatare la coincidenza fra ciò che si sollevò in occasione del 4 novembre e quello che si è riproposto oggi nella relazione allegata all’atto di convocazione del Consiglio comunale. La domanda è questa: perché mai oggi si ripropone di approfondire le stesse tematiche già oggetto di un unanime Ordine del Giorno e di un successivo riscontro consiliare, quello del 27 novembre? Come mai nulla è stato detto allora su quanto si richiede ora? Cosa è cambiato oggi rispetto ad allora? Sono forse le diatribe interne per le nomine apicali della nostra Azienda Sanitaria?”, aggiunge Di Benedetto.

“A pensare male è peccato, ma ci si azzecca quasi sempre. Ed ecco perché quando si parla di persone, specie in un città come la nostra, sia chi è impegnato in politica ma an-che i cittadini stessi, sa distinguere bene il valore e i percorsi personali che si hanno nelle strutture pubbliche: si pensi a chi ricopre ruoli di rappresentanza, che sia di Direttore generale della ASL o di Gran Sasso Acqua, frutto proprio di un percorso fiduciario regionale e locale condiviso, di certo non figure calate dalla luna, ma scelti accuratamente sulla base del sistema utilizzato dalle governance regionali e locali in carica. Di conseguenza, la tanto declamata etica politica dei nostri governanti, non è altro che un mero esercizio di stile e di circostanza: anche sentir dire dal Sindaco che in questa pandemia tutto ciò che ha funzionato è merito dell’Amministrazione comunale e che tutto ciò che non ha funzionato è demerito della ASL, va ben oltre quel limite della decenza che la politica non dovrebbe mai superare, soprattutto perché non si considera che la ASL è rappresentata non dal proprio Direttore generale bensì dalla forza lavoro apicale, da quel personale sanitario che, unitamente ai primari ospedalieri e ai medici del territorio, ha sempre messo l’anima e ha tanto fatto e continua a fare nonostante le evidenti difficoltà. E se ci ritroviamo qui dove siamo lo dobbiamo anche allo slogan dell’estate dove l’Aquila era “COVID FREE” e non lo ha detto certo il manager della ASL, motivo per cui un esame di coscienza e una valutazione di correspon-sabilità rispetto a quello accaduto riteniamo si sia in dovere di fare. Torno a dire che la qualità della Sanità la fa sempre la qualità di chi ci lavora, non di certo la prossimità alla politica di chi la dirige. In merito alle critiche rivolte o riferite alla carenza di strutture Covid del nostro Nosocomio, è bene non dimenti-care come i maggiori investimenti sanitari siano stati fatti per il Covid Hospital di Pescara dato che il Delta Medico dell’ Aquila, oggi utilizzato per assistenza covid, è frutto unicamente degli interventi post sisma 2009. Il paradosso della programmazione si sta, quindi, verificando con questo Governo regionale che, pur spendendo 11 milioni di euro, rende il Covid Hospital di Pescara idoneo solo per l’ordinario, se è vero come è vero che nelle ul-time settimane il nosocomio aquilano ha dovuto accogliere ben 40 pazienti da lì provenienti ( ben facendo, evidentemente).Un’altra critica storicizzata è proprio quella sulla proposta del San Salvatore come presidio DEA di secondo livello, che questo Governo regionale ha offeso e vilipeso e assolutamente non difeso. Basta guardare il Piano della rete Ospedaliera 2019-2021 proposto al Ministero che, carente della Tabella C per le Unità operative complesse, non fa altro che rendere lo stesso irricevibile; si badi bene che forse è meglio così per-ché nella pagina 51 di tale proposta viene giustificata una nuova Neurochirurgia a Teramo in deroga ai parametri, individuando questa necessità come superamento delle difficoltà di collegamento fra l’Aquila e Teramo ostacolate dal Gran Sasso, così negando ogni funzionalizzazione tra i due presidi ospedalieri e facendo perdere, di fatto, al nostro Nosocomio la possibilità di spendersi realmente come DEA di II Livello. Un’offesa alla nostra realtà, altro che dichiarazioni d’intenti, perché ciò che tanto si denunciava in Campagna elet-torale per L’Aquila ed il suo Nosocomio nel 2017 e le cui colpe si addossavano ad altri, si sta ingiustificatamente ve-rificando grazie a questo governo regionale. Se volevamo dare un senso al Consiglio straordinario, avremmo dovuto chiedere alla ASL di occuparsi degnamen-te della campagna vaccinale anti-covid, cercando di evitare quegli errori che a suo tempo sono stati fatti per quella ordinaria, necessitando di un’organizzazione seria e dettagliata a tutto campo e piena dell’esperienza passata che non è colpa solo di uno, ma di tutti noi e di ciascuno. E lo chiedo al nuovo Direttore Sanitario Dottor Mascitelli, che conosco come persona altamente qualificata, nei con-fronti del quale l’odierno benvenuto del Sindaco è di carattere meramente politico, dato che un primo cittadino non può accogliere senza il dovuto garbo istituzionale una nuova figura che professionalmente viene a lavorare nella nostra realtà e ritenerla responsabile di una mancata programmazione nella sua veste di Direttore generale della Agenzia sanitaria regionale, anche perché è stato dimostrato ampiamente che è l’esatto contrario. Concludo dicendo che il pronto documento della paventata sfiducia alla nostra ASL ( perché di questo si tratta) si è in un batter d’occhio volatilizzato, cosi come i componenti dell’assise comunale: io e componenti del gruppo de “Il Passo Possibile teniamo qui a comunicare pubblicamente che se tale documento fosse stato proposto sarebbe sta-to dal nostro gruppo, con tutta evidenza, sonoramente bocciato. Chiedo inoltre formalmente alla politica cittadina, per il bene del nostro ospedale e di chi ci lavora, di non ostacolare la riorganizzazione proposta perché sarebbe un danno rilevantissimo al futuro della sanità della nostra città, danno che non ci possiamo permettere di subire, e se ciò dovesse accadere, è ormai evidente chi ritenere responsabile. E’ arrivato il momento della verità, fra un anno e poco più si tornerà a votare e l’Amministrazione in carica non si potrà riproporre per contestare ciò che gli altri non hanno fatto, ma dovrà portare all’attenzione dell’elettorato quanto di buono prodotto realmente negli ultimi anni, su cui mi sia consentito nutrire forti perplessità.”

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