E’ iniziata questa mattina, alle ore 9, l’udienza davanti ai giudici del Tribunale del Riesame dell’Aquila per le sorti degli accusati nella maxi inchiesta che ha coinvolto il Comune di Celano, operazione denominata “Acqua Fresca”, portata avanti dai Carabinieri del Comando del capoluogo, un vero e proprio terremoto giudiziario per la città del castello. I giudici dovranno, di fatti, decidere se riconfermare o affievolire le misure cautelari che sono, attualmente, a carico del sindaco Settimio Santilli, dell’ex senatore Filippo Piccone, dimessosi dalla carica di vice, e di altri 23 persone.
La decisione del Riesame potrebbe arrivare tra oggi pomeriggio e domani. L’avvocato Antonio Milo, del Foro di Avezzano, che difende Piccone, Santilli e Daniela Di Censo, dirigente dell’area amministrativa e finanziaria, ha avanzato la richiesta di scarcerazione per tutti e tre. Si punta ad affievolire la misura cautelare in atto; Piccone si trova in carcere, mentre il sindaco di Celano ancora ai domicilari.
Per Santilli, il legale Milo ha basato la sua richiesta di scarcerazione sul fatto che i fatti contestati risalgono a tre anni fa – ossia al 2018 – e che la misura cautelare degli arresti domiciliari per il difensore non è né attuale né tantomeno concreta.
Per Santilli, quindi, potrebbe profilarsi all’orizzonte la sostituzione dei domiciliari con l’obbligo di firma, al posto, quindi, della misura restrittiva attualmente in vigore, decisa dal Gip Proia del Tribunale di Avezzano.