La finalissima abruzzese tra Paterno e Martinsicuro, di scena al ‘Comunale’ di Ortona, esalta due protagoniste del campionato di Eccellenza, impegnate nell’ultimo atto della Coppa Italia, con lo stesso ardore e la stessa fame delle domeniche di campionato. Lucarelli sceglie un ispirato 4-2-4, con Bolzan e Albertazzi davanti alla difesa e Puglia, Di Ruocco, Leccese e Aquino nell’affollato reparto d’attacco; ancora assente il centrale difensivo D’Amico.
I novanta minuti regolamentari terminano a reti bianche. Lo 0-0 che apre ai supplementari è il risvolto di un equilibrio più mentale che tecnico e porta in coda ansie e timori sani, e la voglia di strappare la coppa ad un avversaria complicata da abbattere.
I primi quindici minuti aggiuntivi non spostano il pari, è solo al 2’ minuto del secondo mini-tempo che il Paterno spacca il quieto vivere e sigla la rete del vantaggio. La firma dell’1-0 che deciderà il match è quella argentina di Luciano Leccese, l’uomo giusto al posto, ugualmente, giusto, bravo a incornare il traversone messo in area dal dinamico Di Ruocco. Emozione e commozione dentro e fuori dal campo al triplice fischio del direttore di gara, una festa condivisa coi tifosi giunti sulla costa a sostenere una squadra ormai leader di se stessa.
«Una vittoria straordinaria – ha detto a caldo Matteo D’Amico, difensore nerazzurro assente in ragione dell’infortunio che l’ha tenuto fuori negli ultimi venti giorni – il giusto premio per un gruppo a mio avviso eccezionale».
Al via i festeggiamenti, pur nei limiti del necessario, il percorso è ancora a metà, ora bisognerà vedersela con la vincitrice della competizione laziale, l’Unipomezia vittorioso nei novanta minuti per 3-1 sull’Itri.