Il Comune di Oricola con 4 casi su 1.275 abitanti va in zona rossa. Potrebbe essere questo l’incipit della narrazione di una giornata di caos, soprattutto nella Marsica, all’indomani dell’ordinanza firmata dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ha porto 24 comuni della Marsica in zona rossa.
Per alcune zone, come il caso di Pescina, comune che ad oggi conta 41 positivi, l’esito era quasi “scontato”, per altre, come Oricola, Tagliacozzo (dove positivi oggi sono appena 36), Aielli (circa 7) e Trasacco (che conta circa 10 positivi), si è trattato più di una doccia gelata e inaspettata.
I cittadini sui social si sono detti esterrefatti e hanno mostrato il proprio disappunto sulla decisione.
I dubbi nascerebbero dal numero estremamente basso di contagi in alcuni comuni, che saranno comunque in zona rossa da lunedì. Le perplessità, poi, riguardano l’ultimo report della Asl: fermo al 28 marzo scorso; “un difetto di comunicazione inaccettabile” – secondo la maggior parte dei sindaci, ma anche dei cittadini – soprattutto in tempo di pandemia.
Molti amministratori hanno sollevato dubbi sui criteri, come il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio: “Sinceramente mi sfuggono i criteri utilizzati per queste decisioni, quindi non chiedetemene la ragione perché non la conosco; forse potranno dare chiarimenti a tal riguardo amministratori, amministrativi e collaboratori regionali”.
Rincara la dose Cesidio Lobene, sindaco di Trasacco, che parla di una misura che penalizza il territorio: “Accerterò nelle sedi competenti e richiederò accesso ai documenti per verificare i dati ed i parametri che hanno portato a questa immeritata, quanto penalizzante decisione. Nonostante tutto, da veraci Marsi, continuiamo a combattere contro il virus… e contro chi vuol penalizzarci”.
Al coro si unisce anche Antonio Paraninfi, primo cittadino di Oricola, che alla domanda di Info Media News ‘come mai il suo comune è entrato in zona rossa con 4 soli positivi?’, risponde: “Non lo so, chiederò delle spiegazioni lunedì” e sottolinea “la gestione della pandemia si basa sui dati, non so quali a questo punto”.
Il sindaco, inserito nei mesi scorsi nel gruppo Whatsapp degli amministratori di Fratelli d’Italia – stesso partito del governatore Marsilio -, questa mattina è uscito dallo stesso, forse proprio in contrapposizione alla decisione del presidente.
Il primo cittadino, che – è bene precisarlo – non risulta tesserato in Fd’I, a questo preferisce non rispondere per il momento.
Resta interdetto anche il sindaco di Aielli, Enzo Di Natale: “O hanno sbagliato prima o adesso, perché con molti meno casi siamo rimasti in zona gialla o arancione? Cosa è cambiato? Quale sarebbe il metro utilizzato?”, chiede il primo cittadino, raggiunto telefonicamente da Info Media News.
“Tutto lascerebbe pensare che si teme per la pressione sugli ospedali, penso all’ospedale di Avezzano, si teme il collasso?”, aggiunge Di Natale.
Poi l’affondo: “Se così fosse dovrebbero spiegare alla popolazione il senso delle sfilate fatte in questi mesi: inaugurazioni in pompa magna per 6 posti di terapia sub-intensiva e poi magari non c’è il personale. Siamo alle barzellette finali”, conclude di Natale, lamentando anche una “mala comunicazione” da parte della Regione, che solo ieri sera ha avvisato gli amministratori (e neanche tutti) della decisione presa.
Comunicazione fatta telefonicamente alle 19,30 circa.
La levata di scudi dalla Marsica aumenta di ora in ora: i sindaci non ci stanno e chiedono chiarezza, le modalità con cui è stata presa questa decisione continuano a far discutere.