Il Giro d’Italia passa nel cuore del cratere sismico del Centro Italia. Sono ben 23, tra i quali una decina di quelli più colpiti, i Comuni terremotati che saranno attraversati oggi e lunedì da due tappe della carovana rosa.
Quella odierna parte dalle Grotte di Frasassi, in provincia di Ancona, e giungerà ad Ascoli Piceno: si svilupperà interamente all’interno del cratere, toccando 15 Comuni nelle province di Ancona, Macerata, Perugia e Ascoli Piceno: Fabriano, Cerreto d’Esi, Matelica, Castelraimondo, Camerino, Muccia, Pieve Torina, Valfornace, Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Castelluccio di Norcia, Arquata del Tronto, Acquasanta Terme e Ascoli Piceno. Quella di lunedì 17 maggio, dall’Aquila a Foligno, toccherà invece, sempre nel cratere sisma 2016, i Comuni laziali di Antrodoco, Cittaducale, Rivodutri, Rieti, Borgo Velino, Castelsant’Angelo e Arrone e Spoleto in Umbria.
La struttura commissariale che fa capo a Giovanni Legnini ricorda che nei Comuni attraversati dalla sola tappa odierna “sono stati censiti, subito dopo il sisma, 19mila edifici inagibili, la maggior parte dei quali con danno grave: 2.400 a Camerino, 2mila ad Arquata del Tronto, 1.400 a Pieve Torina, 1.200 a Visso. Altri 2 mila sono gli edifici inagibili nei Comuni attraversati dalla tappa di lunedì, dall’Aquila a Foligno, dove ha sede tra l’altro, l’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Umbria”. “Rispetto al 2018, quando il Giro d’Italia attraversò parte del cratere – dice il commissario Legnini – oggi la situazione è ben diversa, perché la ricostruzione è effettivamente partita”. “Le domande di contributo presentate nei 23 Comuni del cratere toccati dal Giro, sono oggi, infatti, circa 5.200, con 2.540 richieste già approvate, e l’apertura di altrettanti cantieri di lavoro”, aggiunge il commissario. “Di questi – dice ancora – circa la metà, 1.210, si sono conclusi con la consegna delle abitazioni alle famiglie che le abitavano”.
Viene inoltre ricordato che in tutto il cratere del sisma 2016, che comprende 138 Comuni nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, le abitazioni rese inagibili dal terremoto sono 80mila.