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Caso Valletta, una crisi cardiaca ha causato la morte

I risultati della consulenza tecnica sul caso Valletta sono stati depositati. Il Pm che si occupa del caso è il dottor Cerrato, della Procura di Avezzano. Il corpo del 35enne di Lecce nei Marsi venne ritrovato senza vita in un canale del Fucino, limitrofo a strada 26. A spegnerlo, purtroppo, una violenta crisi cardiaca.

Probabilmente il freddo intenso di quella terribile sera ha fatto, purtroppo, il resto di questa amara vicenda.

Cesidio Valletta, ragazzo di 35 anni, originario di Lecce nei Marsi, è stato spento da una violenta crisi cardiaca, che lo ha strappato via dalla vita di sera, nel Fucino, dove era finito a seguito di un incidente stradale. E’ trascorso quasi un anno da quando il suo cadavere venne ritrovato nella campagna fucense, in un canale. Dopo il tramonto, le temperature erano calate già di parecchi gradi centigradi: questo ha portato il giovane a subire una crisi. E’ emerso, di fatti, dalla perizia, che in quelle stesse ore che hanno preceduto il suo decesso, Valletta avesse avuto anche l’influenza.

Il 18 maggio scorso è stato depositato dal PM titolare del caso, il dottor Maurizio Maria Cerrato, l’esito della consulenza tecnica predisposta e decisa.

Probabilmente, stando così i fatti, l’accusa contesterà all’amico di Cesidio Valletta, B.P. – unico indagato, di 38 anni di età – che era con lui a bordo della propria vettura quella sera, il reato di omissione di soccorso, omissione che potrebbe aver avuto un peso anche decisidvo sulla morte sopraggiunta del Valletta. I due amici, di fatti, erano usciti in macchina insieme. Il conducente era proprio l’amico di Cesidio Valletta. La ricostruzione della dinamica dice questo: l’auto finisce in un canale del Fucino; il guidatore esce dall’abitacolo e si allontana dal luogo dell’incidente, invece Valletta resta lì.

Passano i giorni. Valletta diventa un caso di “scomparso da casa”, apparentemente senza motivazione e nello stupore generale, soprattutto dei suoi familiari. Il suo cadavere, però, viene ritrovato dopo quattro giorno dal suo “presunto” allontanamento da casa, nei pressi di Strada 26, al confine fra Pescina e Ortucchio, nella piana fucense. Il corpo venne individuato dai Carabinieri della Compagnia di Avezzano, coordinati dal capitano di allora, Pietro Fiano, con l’ausilio di un elicottero del Nec di Roma.

L’amico dichiarò agli inquirenti di essersi svegliato di colpo, quella sera, dopo l’incidente stradale, e di non aver più visto il suo amico (Cesidio Valletta) accanto a lui. A quel punto, i genitori di B.P., allertati dal segnale Gps, si precipitarono sul posto, per riprenderlo e accompagnarlo al pronto soccorso. Della presenza del Valletta nessuno ne fece cenno o accenno.

Però, come emerse poi dalle stesse indagini, proprio Valletta inviò dal suo telefono un sms all’amico, verso le ore 21 di quella sera, scrivendo più o meno queste parole: “Vienimi a prendere, sto morendo di freddo”. All’interrogatorio che c’è stato, proprio il suo amico si è avvalso della facoltà di non rispondere.

L’estremo saluto al giovane si è tenuto nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Lecce nei Marsi.

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