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VIDEO. Paralisi Crab in Abruzzo, «Speranza appesa al filo dell’Assessorato all’Agricoltura regionale»

[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/02/23_02_17_Intervista_CRAB_thumb110.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/23_02_17_Intervista_CRAB.mp4[/KGVID] Quando l’automobilista che ritorna, sulla strada della vita, lampeggia, come in segno di pericolo, all’automobilista che, invece, arriva dalla parte opposta, è solito innescarsi, fra i due, una sorta di linguaggio cieco in codice, fondato, questo, sull’aiutami che t’aiuto. Il lampeggiante, però, sembra essere ancora in disfunzione per il Crab di Avezzano, polmone di eccellenza progettuale in città ed in Regione. I Centri di ricerca abruzzesi, infatti, come il Crab marsicano, ora stanno diritti sul proprio piedistallo della scienza in maniera, attualmente, un poco ritorta ed incrinata, a causa della situazione stagnante annosa.

Serve un rilancio, è indubbio. Attorno al Crab, di fatti, ruota ancora efficientemente tutto un planetario fatto di reti e di progetti di eccellenza. Senza contare che, ogni anno, mediamente, si avventurano fra le sue trame pionieristiche che profumano di futuro (anche se per ora incerto) circa 5 o 6 tesisti- studiosi. I nostri microfoni hanno intervistato Larissa De Amicis, rappresentante sindacale aziendale CGIL. Nel frattempo, comunque, La Regione Abruzzo, dal canto suo, ha provveduto all’erogazione di un Fondo annuale di 1 milione di euro in favore proprio dei Centri di ricerca e, secondo le ultime notizie partorite dalla Giunta regionale, con la presenza del presidente della Giunta D’Alfonso è stato anche sottoscritto un atto con il quale si è praticamente preso atto del progetto di riordino presentato dal liquidatore a seguito dell’accordo sindacale.

«Se non dovessimo uscire dallo stato di liquidazione, non ci sarà davvero alcuna possibilità che noi potremmo, un giorno, riprendere ad avere un’attività normale. – afferma, a chiare lettere, la De Amicis davanti alle nostre telecamere – è trascorso, di fatti, troppo tempo,  – dice – non possiamo più aspettare».

E’ giusto, quindi, dire che la speranza dei lavoratori del Crab è appesa ad un filo? «E’ appesa al filo dell’Assessorato all’Agricoltura, – sostiene la rappresentante sindacale con una punta di ironia – speriamo che lui tenga fede alle promesse che ha avanzato. Ora – afferma – adesso abbiamo un leggero respiro di sollievo, ma sappiamo che durerà poco».

In una partita a dama, non vi sono cavalli, re, alfieri, torri o regine: tutte le pedine, infatti, sono uguali alle altre e partono da uno stesso punto di incomincio: l’importante è il raggiungimento della meta finale e il vestirsi, infine, da vincente meritato. Il Crab è in lista d’attesa: nel suo futuro, l’Europa potrebbe essere una buona ‘altra’ sponda.

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