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Una messa in onore dei 4 morti ai piedi del Monte Velino

Nel loro nome, venerdì, in Comune, sarà siglato un accordo per scalate in sicurezza

Sullo sfondo il monte Velino, nel piazzale del rifugio Casale da Monte, “una messa per la vita”, ha ricordato don Adriano Principe, all’inizio dell’omelia religiosa, in quella valle incantata, davanti ad alcune decine di persone, famiglie, amministratori, rappresentanti della macchina dei soccorsi, forze dell’ordine e volontari, “per tutti quelli che vanno in montagna e per la sicurezza”.

A sette mesi da quell‘immane disgrazia costata la vita a Gianmarco Degni, Gian Mauro Frabotta, Valeria Mella e Tonino Durante, travolti da una gigantesca valanga domenica 24 gennaio, a qualche centinaio di metri dal luogo della tragedia gli amministratori di Avezzano, Massa D’Albe e Magliano dei Marsi, la macchina dei soccorritori, i rappresentanti delle associazioni di categoria e del volontariato si sono stretti attorno alle famiglie alla santa messa per la vita. L’omelia, quindi, non limitata solo al ricordo dei quattro sfortunati escursionisti, ma diventi un punto di partenza di un progetto formativo rivolto ai giovani studenti delle superiori, affinché quella straordinaria unità del popolo marso cementata dalla straziante attesa fino al tragico epilogo, il ritrovamento dei corpi dopo 28 giorni, evolva verso la sicurezza in montagna.

“Il progetto voluto soprattutto dalle famiglie, sostenuto da amministrazioni, rappresentanti delle forze dell’ordine e dei soccorritori, associazione di categoria e scuole”, ha ricordato l’assessore all’istruzione di Avezzano, Patrizia Gallese, “è finalizzato a ricordare i ragazzi e il loro amore per le escursioni in alta quota e a stimolare l’approccio alla montagna in sicurezza”. Il progetto scuola-lavoro, che sarà illustrato venerdì 27 agosto, alle 12, in sala consiliare ad Avezzano da famiglie e sottoscrittori, sarà rivolto agli studenti delle terze, quarta e quinta delle superiori.

“Coltivare la memoria”, ha affermato il vice sindaco di Avezzano, Domenico Di Berardino, con al fianco il presidente del consiglio comunale, Fabrizio Ridolfi e il delegato alla protezione civile, Maurizio Seritti, “è un esercizio fondamentale, affinché quel momento di straordinaria solidarietà collettiva dimostrata dall’intera Marsica stretta attorno alle famiglie, non vada perduto, ma guardi in avanti per un futuro nel segno della sicurezza in montagna e del ricordo”.

Su quel tasto ha battuto pure l’assessore regionale alla protezione civile, Guido Liris. “Quei momenti tragici segnati da speranze, disillusione e tragedia che ci fanno insegnato a stare insieme”, ha detto, “non vanno dimenticati. Lì sono nate le radici di tutte quelle forze che danno soccorso in forma unitaria. Dalle cose negative poteva nascere un fiore, come il Covid, quindi be vengano progetti per vivere la montagna in sicurezza”. Alla santa messa ai piedi del monte Velino hanno partecipato pure i sindaci di Massa D’Albe e Magliano Dei Marsi, Nazzareno Lucci e Pasqualino Di Cristofano.

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