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Carcere di Sulmona, positivo un detenuto

Segretario UIL PA Nardella: "Forte preoccupazione per gli agenti"

“È purtroppo finita la tregua legata alla mancanza di casi di detenuti di stanza al carcere di Sulmona positivi al Coronavirus. È notizia di poco fa, infatti, di un detenuto risultato positivo al tampone molecolare. Fortuna vuole, se così si può dire, che la positività riscontrata riguarda un detenuto da tempo ricoverato presso il reparto penitenziario dell’Ospedale cittadino e quindi lontano dagli affollati reparti che caratterizzano il vissuto penitenziario peligno. Giova anche ricordare che quasi tutti gli agenti e i detenuti risultano vaccinati”. A dirlo, in una nota, è Mauro Nardella, segretario generale territoriale UIL PA PP e componente della segreteria Confederale CST UIL Adriatica Gran Sasso

“Questo non riduce, però, – continua – la forte preoccupazione che da subito ha iniziato a serpeggiare tra i baschi blu impegnati nella gestione del detenuto ricoverato. Il tutto soprattutto per il disagio che per loro comporterà il dover lavorare nuovamente scafandrati a tutto tondo e con la paura giustificata di potersi infettare. Troppo forte è stato lo stress vissuto nelle precedenti ondate tale da poter lasciare indifferenti gli interlocutori di turno.
In tutti i modi la Direzione del carcere ha immediatamente messo in campo le giuste procedure volte a circoscrivere la problematica.
Sulla questione pandemica, purtroppo, non posso che associarmi alle doglianze rappresentate dal segretario Generale della UIL PA Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio intervenuto in questi giorni sulla questione pandemica mettendo a nudo, con le sue affermazioni, le incredibili dimenticanze del Governo in materia di prevenzione anti covid in carcere.

“Mentre per le restanti parti si sono messe in campo ulteriori misure volte a contrastare la quarta ondata, infatti, non altrettanto si sta facendo per i penitenziari. Ad oggi, inoltre, sia l’utenza che i visitatori non hanno l’obbligo per fare accesso in carcere del green pass sia esso rinforzato che quello semplice. Così non sono state imposte le mascherine FFP2”.

“La speranza è che si metta subito in atto una politica di contrasto idonea per gli istituti penitenziari e che tenga conto delle nuove dinamicità caratterizzanti la nuova variante”.

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