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VIDEO. Riordino Protezione Civile in Abruzzo, Mazzocca: «Si tratta di una struttura ad anelli che deve funzionare perfettamente»

[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/03/23_03_17_INTERVISTA_MAZZOCCA_thumb227.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/23_03_17_INTERVISTA_MAZZOCCA.mp4[/KGVID] C’è sempre un tacito raffronto tra la persona che salva ed il salvato, e questo avviene nella dimensione degli occhi, dllo sguardo. E come si fa a renderlo maggiormente cristallino e trasparente e che non possegga nemmeno un ombra di dubbio, velata, sul da farsi?

La Protezione Civile è un’arma buona. Scudo e spada di un sapere nella tempestività e di una conoscenza nella risoluzione delle emergenze che si avvicinano al sapore acre delle catastrofi. Uno scudo ed una spada, però, che occorre anche riordinare daccapo. Intervista al Sottosegretario alla Presidenza della Giunta d’Abruzzo, Mario Mazzocca, sulla questione vitrea, nel senso di trasparente, di una Protezione Civile regionale che deve essere riorganizzata.

«Il sistema di Protezione Civile – dice – è come se fosse una catena con degli anelli vicini. Questi anelli devono assolutamente sapere che cosa devono fare in ogni momento. All’interno di questo circuito, ognuno deve, cioè, sapere cosa fare e a chi comunicarlo. L’organizzazione, in parole povere, deve possedere un fare quasi militaresco, in modo che se c’è un anello che presenta una qualche sorta di défaillance, intervenga subito l’anello che sta al suo fianco, il quale deve andare a sorreggerlo e a riempire la lacuna così creata, sostituendolo anche. Unitamente, – continua – noi abbiamo inserito questa proposta nell’ambito di un pacchetto di misure che stiamo varando proprio in questi giorni sul tema della prevenzione: abbiamo affinato la riorganizzazione dei servizi, intervenendo anche su settori non propriamente legati in maniera diretta alla Protezione Civile, in modo da effettuare un unico atto». 

La crescita, quindi, l’apertura al mondo della disabilità – fisica e psichica- anche in situazioni di emergenza estrema, la prevenzione su scala nazionale e le esigenze legate al rinnovo dell’intero sistema di Protezione Civile nazionale: tutto ciò configura e raffigura dei passi lunghi, mossi in avanti.

«Stiamo accelerando, inoltre, sulla definizione della Legge Regionale circa il contenimento di uso del suolo.  – conclude Mazzocca – Non dimentichiamo, infatti, che molte di queste frane e di questi dissesti che abbiamo vissuto e che viviamo, vengono tipicamente considerati come effetti da calamità naturale, ma, nella realtà dei fatti, sono conseguenze sempre più provocate da concause artificiali, poiché indotte dall’attività umana, che oggi scopriamo essere non più sostenibile».

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