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Roma-Pescara, “I sindaci non vengano lasciati soli”

Paolucci e Blasioli: “La Regione calendarizzi immediatamente la nostra proposta di tavolo permanente con i territori e non lasci i Comuni da soli. L’esigenza di ripensare alcuni dei tratti del raddoppio sta emergendo sempre più chiara".

Sono passati diversi giorni da quando abbiamo depositato la proposta di un tavolo permanente coordinato dal Direttore Generale della Regione Abruzzo sull’intero progetto di velocizzazione della linea Roma-Pescara, la risoluzione giace inerte e la Regione agevola solo i passaggi dovuti, evitando di farsi carico del confronto sulle richieste avanzate dai Comuni in cui il tracciato provoca criticità”, lamentano i consiglieri regionali PD Silvio Paolucci e Antonio Blasioli.

“In questo modo la Regione non sta cogliendo appieno l’opportunità di fare sintesi con i territori, mentre l’iter dell’opera entra nel vivo – lamentano i consiglieri – L’esigenza di ripensare alcuni dei tratti del raddoppio sta emergendo sempre più chiara anche a RFI, che, infatti, ha dato la sua disponibilità a un tentativo e ieri è diventata ancora più pressante, quando il dibattito pubblico in corso all’Aurum di Pescara e che abbiamo seguito da remoto, ha rivelato la sua inefficacia e tutti i limiti di un metodo ingessato anche verso le istituzioni presenti, tanto da spingere i sindaci che avevano risposto all’invito a lasciare la seduta in mancanza di un confronto diretto con i tecnici. È mancata la mediazione del Governo regionale, di cui non c’erano rappresentanti politici al Dibattito, un’assenza rivelatasi ancora più grave e inopportuna, quando il presidente del Consiglio comunale di Chieti, Luigi Febo, facendo eco agli altri amministratori e associazioni ambientaliste ha rivelato che due settimane fa la stessa Regione ha dato il via libera a un impianto che incide proprio sul confronto in atto”.

“Un’ombra che Marsilio deve diradare, tutelando il territorio e sostenendo i Comuni e la possibilità di aprire un confronto sulle proposte in campo. La linea ferroviaria deve farsi, ma è necessario anche fare le modifiche, affinché ci siano i benefici e, allo stesso tempo, vengano affrontate opportunamente alcune delle criticità che sono emerse sulla prima stesura progettuale. Ad oggi non è accaduto e la nostra richiesta giace inascoltata, come quella dei centri che avevano reclamato un ruolo di coordinamento della Regione, che non si è ancora concretizzato”.

“Ora più che mai, perché il momento della costruzione delle alternative è questo, serve un tavolo che le agevoli e accompagni l’opera, per essere davvero utili a un progetto che non può fermarsi, ma deve proseguire nel migliore dei modi possibile”, questa la conclusione.

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