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Dopo 4 anni riaprono le Grotte del Cavallone

1360 metri di cavità visitabili, uno dei 95 geositi del Geoparco

Riapriranno al pubblico oggi le Grotte del Cavallone, chiuse dal 2018 a causa degli interventi di revisione e manutenzione generale della funivia di accesso Colle Rotondo-Cavallone.

Le grotte, con ingresso a 1475 metri di quota sul versante orientale della Maiella, ricadono nei territori di Lama dei Peligni e Taranta Peligna e hanno 1360 metri di cavità visitabili.

I lavori sull’impianto sono stati realizzati in stretta collaborazione con l’Ente Parco nazionale della Maiella apportando migliorie dal punto vista ambientale e della tutela naturalistica: rifacimento della linea elettrica di alimentazione mediante sostituzione dei tre cavi elettrici in rame nudo con un unico cavo precordato isolato che eliminerà il rischio di elettrocuzione per gli uccelli; sistemazione degli scarichi dei servizi igienici della stazione di monte e quelli della stazione di valle con il collegamento alla conduttura fognaria esistente; regolamentazione all’accesso della strada di servizio dell’impianto riservato a eventuali operazioni di emergenza e soccorso.
    I periodi di esecuzione dei lavori sull’impianto sono stati concordati con i tecnici del Parco in relazione alle necessità di tutela delle specie nel periodo di riproduzione, in particolare per l’Aquila Reale e, nella zona sommitale dell’impianto, per l’Orso Bruno Marsicano.
    “Un percorso condiviso tra Parco e Amministrazioni Comunali, a tutti gli effetti una buona pratica che ha tenuto conto sia delle necessità di tutela di un contesto naturalistico straordinario sia delle scelte tecniche e di manutenzione – dichiara il presidente del Parco Lucio Zazzara – Le Grotte del Cavallone sono uno dei 95 geositi riconosciuti dall’Unesco nell’ambito del titolo di Geoparco Mondiale conferito al Parco della Maiella nel 2021″.
    Le Grotte del Cavallone sono state inserite dal Parco nel progetto internazionale Adriaticaves, finalizzato a promuovere la fruizione sostenibile del patrimonio speleologico del territorio e a incrementare l’efficacia della conservazione dell’habitat delle grotte. Nell’ambito di questo progetto le Grotte sono state interamente scansionate con la tecnologia 3D per le attività sia di conservazione sia di promozione.

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