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I dossier aperti del governo Meloni

Ecco i principali argomenti al centro del confronto

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è recata a Bruxelles, dove ha incontrato i vertici delle istituzioni europee.

Prima di vedere la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, la presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, e il presidente del Consiglio, Charles Michel, Meloni è andata a pranzo il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni.

Dalla revisione del Pnrr all’energia, dalla riforma del Patto di stabilità ai migranti e alla supremazia del diritto Ue su quello nazionale: sono tanti i dossier aperti tra Italia e Ue a cui dovrà mettere mano il nuovo governo di Giorgia Meloni.

Ecco di seguito i principali argomenti al centro del confronto.

– Pnrr. L’Italia chiede di poter procedere a modifiche. L’Ue ha ribadito più volte che lo spazio di manovra è molto limitato.

– Energia. Price cap, disaccoppiamento dei prezzi dell’energia da quello del gas, riforma del mercato TTF, aiuti a imprese e cittadini i nodi da sciogliere al più presto possibile. L’Italia potrebbe beneficiare dello sblocco di 4 miliardi di fondi strutturali Ue non ancora spesi.

– Riforma del Patto di stabilità. La proposta della Commissione Ue arriverà il 9 novembre. Per l’Italia, alle prese con un deficit e un debito ben al di sopra dei parametri di Maastricht, sarà un importante banco di prova per la futura gestione dei conti pubblici.

– Migranti. La gestione dei flussi è da anni al centro di scontri e polemiche. Da un lato l’Italia frena sullo sbarco degli irregolari raccolti in mare dalle navi delle Ong, dall’altro l’Ue sottolinea la necessità che i salvataggi avvengano il più rapidamente possibile.

– Concessioni balneari. L’Ue da anni chiede all’Italia di applicare la direttiva Bolkestein mettendo a gara le concessioni degli stabilimenti. Il nuovo governo ritiene la cosa incostituzionale e mette in discussione la supremazia del diritto Ue su quello nazionale.

– Etichetta nutrizionale. L’Italia è impegnata da anni in una battaglia a Bruxelles per evitare che l’Ue adotti il modello francese a semaforo Nutriscore – ritenuto fuorviante e penalizzante per i prodotti italiani – per indicare le proprietà nutrizionali degli alimenti.

– Tim, MPS e Ita. I tre dossier sono già o sono comunque destinati a passare dal vaglio dei servizi della Commissione Ue che vigilano sul rispetto della libera concorrenza e contro i monopoli.

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Redazione IMN