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Avezzano: Primo Consiglio comunale dopo il rientro del sindaco

Di Pangrazio sceglie il pugno duro: "Chi sbaglia paga"

Il Consiglio comunale di Avezzano, riunito ieri pomeriggio, ha approvato all’unanimità gli schemi di accordo di programma previsti nel “Piano sociale” per il triennio 2023-2025, che prevede un importante investimento da 13 milioni di euro, rivolto al miglioramento e alla crescita del tessuto sociale cittadino. Un piano fortemente voluto dal vice sindaco Domenico Di Berardino.

L’approvazione tuttavia è stata di fatto oscurata da un altro evento: il ritorno del sindaco Gianni Di Pangrazio sugli scranni del Consiglio. Di Pangrazio infatti era stato sospeso dall’incarico di primo cittadino a luglio 2021 in applicazione della legge Severino che prevede la sospensione dalla funzione amministrativa con una semplice condanna di primo grado. Nelle scorse settimane la Corte d’Appello dell’Aquila lo ha prosciolto con formula piena dall’accusa di peculato d’uso, per cui era stato appunto condannato in primo grado.

Ed è proprio da questo punto che la maggioranza ha deciso di ripartire.

Nei primi interventi in Aula, infatti, i consiglieri di maggioranza Ignazio Iucci – che dopo l’addio al Pd ha abbracciato l’area civica – e Alfredo Chiantini – candidato al Senato con il Terzo Polo alle ultime politiche – hanno ribadito la loro vicinanza al primo cittadino per il momento difficile che ha vissuto, sottolineando che la maggioranza è coesa e che nonostante “la città non si sia mai fermata, assume oggi con il rientro di Di Pangrazio una dignità maggiore”.

Eppure frizioni interne nei mesi scorsi ci sono state, ma il vice sindaco è sempre riuscito a ricucire gli strappi. Del resto, come ha ricordato anche Chiantini, “a volte fare un passo indietro per il bene della città può servire tanto alla maggioranza quanto alla minoranza”.

Il ritorno in Comune del primo cittadino ha sicuramente segnato – anche secondo parte dell’opposizione – un cambio di passo per la città: uno dei primi atti del sindaco, infatti, ha riguardato la sicurezza urbana, la stessa che fino a qualche settimana fa non era considerata un problema per l’amministrazione.

Di fatto Di Pangrazio ha “sconfessato” quanto dichiarato dall’assessore al ramo Roberto Verdecchia nei mesi scorsi, intervenendo in modo tempestivo per una maggiore tranquillità della comunità avezzanese.

Di Pangrazio nel corso del suo intervento ha ringraziato “la parte di minoranza responsabile”, sottolineando che pur essendo fieramente civici, sono pronti a sostenere i partiti che fanno programmazione. Su questo punto è poi intervenuto il consigliere del Partito democratico Lorenza Panei, che ha voluto precisare come molti componenti della maggioranza, pur dichiarandosi civici, nella scorsa tornata elettorale siano scesi in campo fregiandosi dei tanto vituperati partiti.

Che il primo cittadino abbia scelto il “pugno duro” per il suo ritorno alla guida della città, lo si è intuito anche dalla tirata di orecchie pubblica in Aula rivolta agli stessi uffici comunali, “rei” di essersi “un po’ seduti” in questi mesi.

“Per essere servitori pubblici sono necessari sforzi e rispetto dei cittadini, che pagano i loro stipendi”, ha detto il sindaco, “Chi sbaglia paga”. Poi ha puntato il dito contro “eccessivi ritardi nel mandare avanti alcune pratiche” della macchina amministrativa.

Immancabile infine un riferimento al valzer delle nomine.

Soddisfazione è stata espressa per l’elezione alla presidenza dell’Aciam di Maurizio Bianchini, da sempre considerato vicino a Guido Liris, attuale senatore di Fd’I, ed ex capo della segreteria politica di Di Pangrazio.

Il ritorno di un politico di esperienza come Di Pangrazio alla guida di uno dei comuni più importanti d’Abruzzo, rimescola le carte anche in vista delle prossime elezioni regionali.

C’è dunque da scommettere che gli effetti del reintegro del sindaco si faranno sentire anche sullo scenario regionale e in particolare sulla geografia politica che porterà alla scalata per uno scranno all’Emiciclo.

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