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Gdf L’Aquila: percezione indebita fondi statali

Nell’ambito della più ampia attività svolta a tutela della spesa pubblica, la Guardia di Finanza di Sulmona ha proceduto, tra l’altro, a verificare la correttezza dei dati autocertificati per la fruizione dei benefici previsti e disciplinati dal D.L. n. 23/2020 (Decreto Liquidità) e dal DL. 34/2020 (Decreto Rilancio)

Durante l’emergenza epidemiologica Covid-19 lo Stato ha disciplinato, a favore delle imprese in difficoltà, varie
agevolazioni tra le quali i contributi a fondo perduto e i finanziamenti bancari assistiti da garanzia statale c.d. Fondo di Garanzia.

Nell’ambito della più ampia attività svolta a tutela della spesa pubblica, la Guardia di Finanza di Sulmona ha proceduto, tra l’altro, a verificare la correttezza dei dati autocertificati per la fruizione dei benefici previsti e disciplinati dal D.L. n. 23/2020 (Decreto Liquidità) e dal DL. 34/2020 (Decreto Rilancio).

Le attività ispettive poste in essere dai finanzieri di Sulmona, hanno consentito di accertare che un’impresa, evasore totale, ha indebitamente percepito incentivi statali connessi alle difficoltà economiche innescate dal Covid-19, ottenendo un finanziamento bancario assistito da garanzia per complessivi 30.000 euro, servendosi di una dichiarazione dei redditi falsa e di autocertificazioni non veritiere nei parametri dimensionali, patrimoniali e
reputazionali richiesti dal Decreto Liquidità.

Tale condotta, inducendo in errore l’ente erogatore, ha determinato l’indebita concessione del finanziamento da parte dell’Istituto di Credito che, al termine dell’attività ispettiva, ha deliberato la revoca del beneficio indebitamente goduto. Il titolare è stato deferito dall’Agenzia delle entrate per i reati di falsità in atto pubblico e per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Sempre nell’ambito dell’attività svolta a tutela della spesa pubblica, è stato individuato un altro soggetto
economico che, dichiarando falsamente un fatturato triplicato rispetto a quello realmente conseguito e manifestando, dunque, una considerevole differenza tra il fatturato del mese di aprile 2019 e il fatturato del mese di aprile 2020, annualità segnata dall’emergenza Covid, ha beneficiato indebitamente di un contributo a fondo
perduto di 7.000 euro.

Anche in questo caso, il titolare è stato segnalato dall’Agenzia delle entrate per il reato di indebita
percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all’art. 316 ter c.p.

L’attività descritta si prefigge lo scopo di tutelare le imprese che hanno subito danni a causa del lockdown imposto dall’emergenza epidemiologica e di contrastare le condotte finalizzate a richiedere e percepire indebitamente risorse pubbliche destinate allo sviluppo e al sostegno del tessuto economico lecito.

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