Con due eventi culturali profondamente significativi e con autorevoli ospiti, entra nel vivo lunedì e martedì prossimi, 20 e 21 marzo, il Premio nazionale Paolo Borsellino, che quest’anno per la prima volta si sviluppa in gran parte all’Aquila dove si svolgono 14 dei 42 incontri in programma durante tutto l’anno che, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, coinvolgeranno decide di migliaia di studenti per diffondere, soprattutto tra i giovani, la cultura della legalità.
Si parte lunedì alle ore 11,00 all’Auditorium del Parco con la presentazione del libro “La banalità della mafia. L’educazione civica raccontata ai ragazzi” di Catello Maresca, magistrato con all’attivo un’esperienza presso la Direzione distrettuale antimafia, già sostituto procuratore presso la Procura generale di Napoli.
Protagonista delle principali inchieste contro la mafia casalese e docente di Procedure di contrasto alla criminalità organizzata presso l’Università degli studi della Campania, Maresca parteciperà all’incontro assieme al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e al giornalista Leonardo Nodari, delegato del Premio.
Si prosegue l’indomani, martedì 21 alle ore 11,00 sempre all’Auditorium del Parco, dove una serie di testimonianze celebreranno la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, organizzata a partire dal 1996 dalla rete di associazioni antimafia Libera.
In questa occasione il prefetto dell’Aquila, Cinzia Teresa Torraco, il magistrato Giuseppe Ayala, componente del pool di Palermo e collega e amico di Falcone e Borsellino, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, la presidente della Corte d’Appello dell’Aquila Fabrizia Francabandera, e la presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) Roberta D’Avolio incontreranno gli studenti per una riflessione condivisa sul tema della legalità.
Il Premio nazionale Paolo Borsellino, giunto alla sua 31esima edizione, quest’anno organizzato dal Comune dell’Aquila con la collaborazione dell’associazione Società Civile, prevede una serie di eventi, iniziative educative e di riflessione su temi come la lotta alla criminalità, il bullismo, anche nella sua declinazione di cyber bullismo, la violenza di genere, la memoria delle stragi e degli assassinii di mafia, che culmineranno a ottobre con la consegna del Premio.
Il Premio nasce il 3 dicembre 1992 dalla volontà del giudice Antonino Caponnetto e di Rita Borsellino che, invitati a Teramo dall’Associazione Società Civile per un incontro con gli studenti nel teatro cittadino, dedicano la targa consegnatagli a Paolo Borsellino, ucciso pochi mesi prima in via D’Amelio, e invitano a non dimenticarlo.
Le attività si sviluppano nel corso dell’anno in due fasi: dal 24 gennaio al 23 maggio con incontri dedicati agli studenti nel “Premio Borsellino tutto l’anno” con testimonianze, film, libri, spettacoli, in una rassegna educativa e culturale particolarmente viva e importante nel contesto in cui viviamo; nel mese di ottobre con la consegna del Premio che intende testimoniare ammirazione e gratitudine a quelle personalità italiane che hanno offerto un’azione d’impegno, di coerenza e di coraggio particolarmente significativa, in modo particolare nella difesa dei valori della libertà, della democrazia e della legalità.