“La scelta del centrodestra di sostenere il candidato Antonetti svela anche un po’ goffamente il segreto di Pulcinella, che a Teramo tutti sapevano. Antonetti era il candidato di una parte del centrodestra, ed è stato sempre sul tavolo nazionale, cioè espressione dell’asse Gatti-Marislio. Cosa che avevo ampiamente anticipo ad Azione”
Cosi in una nota il coordinatore regionale di Italia Viva Camillo D’Alessandro
“A questo punto si pone un problema nel campo del Terzo Polo. Solo qualche giorno fa i rappresentanti di Azione giuravano che mai e poi mai sarebbero stati con la destra e l’onorevole Sottanelli si è spinto a dire, salvo essere smentito lo stesso giorno, che Antonetti era il candidato di Azione. Non solo la Lega ha espresso il veto sulla presenza del simbolo di Azione, colpevole di essere all’opposizione del Governo Meloni”
“Questa la cronaca. Ora la politica. Mi rivolgo ad Azione regionale. A meno di un anno dalla presentazione della lista alle regionali la scelta di Azione a Teramo , in un capoluogo di provincia non paragonabile a qualsiasi altro comune, che significa?, continua D’Alessandro”
“Sono più chiaro: intendono fare sponde dirette ed indirette a Marislio? Se è così lo dicano e sarà chiaro che ci sono due idee diverse di Terzo Polo e della nostra funzione. Se non è così, cone credo, va risolto il caso Teramo che è surreale: non hanno il candidato ma non sostengono la candidata espressione di una parte del terzo polo, per fare un investimento su cosa esattamente, sul centrodestra? Sposano un candidato di centrodestra e subiscono il veto al simbolo – conclude – ora che fanno, rimangono lì, sotto la veste civica con chi li ha messi alla porta?”