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Riunione Grande Rischi, Bertolaso: “Non la rifarei”

A pochi giorni dal 14esimo anniversario del terremoto l'ex capo della Protezione civile torna a parlare

“Quando convocai la riunione della Commissione Grande Rischi lo feci per dare un segnale di riguardo e rispetto verso questo territorio. Nessuno me lo chiedeva, la legge non lo prevedeva. Suggerii io di fare quella convocazione per condividere con i cittadini tutte quelle che erano le ansie e le preoccupazioni, in modo assolutamente trasparente. Nella prossima vita, se dovesse capitarmi di ricoprire ancora un ruolo del genere, rispetterei puntualmente ciò che dice la legge, non la rifarei”.

A pochi giorni dal 14esimo anniversario del terremoto dell’Aquila, del 6aprile 2009, l’allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso, torna a parlare ai microfoni del TgR Abruzzo della famosa riunione della Commissione Grandi Rischi.

Al termine del processo, l’ unica condanna definitiva a due anni di reclusione per omicidio colposo e lesioni è stata quelle dell’ex vice capo della Protezione civile Bernardo De Bernardinis, Bertolaso è stato invece assolto dall’accusa di essere il mandante della riunione come operazione mediatica per tranquillizzare la gente.

Alle dichiarazioni di Bertolaso risponde Vincenzo Vittorini, volto simbolo della battaglia per il riconoscimento dei diritti delle vittime, che la notte del 6 aprile ha perso moglie e figlia: “Il rispetto per il territorio si poteva dimostrare convocando una vera riunione della Commissione Grandi Rischi con un’analisi effettiva della situazione aquilana, con una comunicazione basata sulla verità, non su un qualcosa di contraffatto”.

Per Vittorini quella di Bertolaso “è un’ammissione di colpa, se pensava di essere nel giusto avrebbe dovuto dire ‘la Commissione la continuerei a convocare a vita in quella maniera’”.

E in merito alla sentenza shock dell’ottobre scorso sul concorso di colpa per alcune delle vittime morte nel crollo dell’edificio di via Campo di Fossa, Bertolaso commenta: “sono la persona meno adatta ad esprimere giudizi sulla magistratura. Le sentenze si rispettano e non si discutono”.

Ma Vittorini replica: “A volte le sentenze vanno commentate, quella dell’ottobre scorso è un qualcosa di abominevole. Bisogna farla finita, chi amministra la giustizia deve assumersi la responsabilità delle proprie azioni e dei propri giudizi”.

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