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Polizia Locale: comune dell’Aquila condannato

Relativamente alla nomina del Comandante della Polizia Locale e relata organizzazione del Corpo

Il Tar ha nominato il Prefetto dell’Aquila come Commissario ad acta, per applicare cumulativamente le cinque sentenze che hanno visto soccombere l’Amministrazione Biondi relativamente alla nomina del Comandante della Polizia Locale e relata organizzazione del Corpo. Sentenze che, contro ogni logica, la stessa Amministrazione si rifiuta pervicacemente di applicare e non da oggi.
Uno scandalo ormai attenzionato a livello nazionale, da noi denunciato più volte ed anche pochi giorni fa quando avevamo invocato il Tar, come già fatto nei mesi scorsi, a nominare il commissario ad acta.
Il commissario ora è arrivato e sicuramente il Prefetto rimetterà nei binari un Comune completamente deragliato. Ci dispiace dire che avevamo ragione, ancora una volta. Sono anni che interroghiamo, diffidiamo, invitiamo il Comune a seguire semplicemente la legge e nominare un Comandante della municipale attraverso lo strumento del concorso, un dirigente stabile, autonomo, legittimo. Tutto inutile contro l’arroganza e la protervia, ma anche l’ignoranza tecnica, di questa Amministrazione.
Stupisce e sorprende, in questa lunga e vergognosa vicenda, non solo la prepotenza politica di chi non vuole rispettare la norma ma anche l’accondiscendenza del Segretario generale e della dirigenza che hanno supinamente accettato nomine di comandanti sempre palesemente illegittime. Non si spiegano altrimenti sei bocciature: quattro dal Tar e due dal Consiglio di Stato, sulla stessa identica materia. E’ palese che il Sindaco non vuole un Comandante della Polizia Locale ma è altrettanto chiaro che al Comune dell’Aquila ci sono strutture tecniche di vertice che supportano e giustificano (in buona fede??? permetteteci di dubitare…) impostazioni politiche che non stanno in piedi sotto il profilo del rispetto della legge.
C’è materia anche per la Corte dei Conti, perché i cittadini sopportano da anni i costi esorbitanti di ricorsi temerari (ovvero contra legem e quindi persi in partenza), oltre ad essere costretti a subire il danno della mancanza di un Comandante, e si vede il tutti gli aspetti della vita civile, dal traffico selvaggio ai dehors invasivi, dalla segnaletica contraddittoria alla sicurezza urbana il generale.
Purtroppo avevamo ragione, anche nella nostra ultima lettera di pochi giorni fa. La selezione interna per la scelta del Comandante era illegittima ed infatti è stata annullata dal Tar, contestualmente alla nomina del Prefetto nelle funzioni di commissario. La sentenza non è ancora disponibile interalmente, e ci torneremo, ma da quanto è stato pubblicato è evidente che il giudice amministrativo ha “ricordato” ad un Comune molto ma molto “distratto” che le sentenze si applicano e non si interpretano.
Il tentativo di fare ammuina, di perdere tempo e rinviare la nomina di un Comandante in coerenza con la normativa è stato considerato ovviamente illegittimo: è appena il caso di ricordare che il Tar (11 aprile 2025) aveva annullato pure la struttura del Corpo e quindi si sarebbe potuta percorrerela strada di una nomina interna soltanto se fosse stata già bandito un concorso per la nomina definitiva.
Come da noi osservato nella lettera al Tar, la selezione interna è illegittima, perché fondata su una struttura che non esiste e perché precedente al bando per legge obbligatorio.
Era una cosa talmente ovvia che ci dispiace pure doverla sottolineare! A questo punto speriamo che il Comune la smetta di mettere in campo raggiri, trucchi e sotterfugi e, d’intesa con il Prefetto commissario, dia finalmente esecuzione alle precedenti sentenze e proceda a bandire SUBITO il concorso per dotare la Città capoluogo di un Comandante a tempo pieno che possa affrontare l’inaccettabile degrado della vita civile in città. L’Aquila lo merita! Così Gianni Padovani consigliere comunale dell’Aquila

Comunicato stampa

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