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Omicidio di Casoli, perizia su telefoni e pc

Procura Lanciano cerca movente del delitto scoperto a novembre

La Procura di Lanciano (Chieti) cerca il movente dell’omicidio della 66enne inglese Michele Faiers, scoperto il primo novembre scorso a Casoli (Chieti); il procuratore capo Mirvana Di Serio ha quindi conferito, oggi, al consulente informatico forense Cristian Franciosi, l’incarico di analizzare i dispositivi informatici sequestrati nell’abitazione di contrada Verratti dove la donna fu trovata senza vita: due tablet, tre telefoni, due Mac Book, in uso sia alla vittima sia al suo compagno, il 74enne Michael Whitbread, attualmente agli arresti a Londra, unico indiziato del delitto.

L’autopsia – si legge sull’Ansa – ha accertato che la donna fu uccisa in camera da letto con nove coltellate alla schiena e al torace, nella notte tra il 28 e 29 ottobre 2023.

Whitbread, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal rapporto di convivenza, ha negato ogni addebito.
“È un quesito unico quello chiesto dal procuratore – spiega l’avvocato Massimiliano Sichetti, difensore d’ufficio del presunto assassino – ovvero accertare la presenza di file audio, video, conversazioni e immagini utili per le indagini. La complessità dell’accertamento tecnico irripetibile può essere legata al fatto che i dispositivi sono tutti accessibili solo con pin, ma si lavorerà per poter accedere e verificare il contenuto”. Il deposito della perizia è atteso entro 60 giorni.
L’avvocato conferma poi la maxi udienza del 26 febbraio prossimo nel corso della quale si discuterà della scarcerazione o meno, dietro cauzione, di Whitbread e l’estradizione, che ha già rifiutato. Il legale sarà sentito come teste preventivo, come è in uso in Inghilterra; da stabilire se sarà presente fisicamente davanti ai giudici o per via telematica.

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