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Borsacchio, PD: “Dichiarazioni Di Matteo gravi”

Mobilitazione PD in tutte le sedi per ripristino area protetta

COMUNICATO STAMPA

 

Leggiamo sconcertati le dichiarazioni del consigliere regionale Di Matteo rispetto alla sciagurata decisione di cancellare, di fatto, la Riserva del Borsacchio.
In un incredibile rovesciamento dei fatti, Di Matteo è arrivato ad accusare il centrosinistra di aver approvato, nottetempo, l’emendamento che aveva allargato la Riserva da 30 a 1100 ettari senza alcun confronto con il Comune di Roseto, con le associazioni e i portatori di interesse. Ci sarebbe da ridere, se la vicenda non fosse così grave. Chiediamo a Di Matteo: l’emendamento della maggioranza di destra in Regione – questo si, approvato nottetempo – che riduce la Riserva ad una striscia di sabbia, con chi è stato concertato e condiviso? E su quale indagine ambientale è fondato?
Di Matteo va addirittura oltre, denunciando che l’allargamento era stato voluto dal centrosinistra per accaparrarsi – parole sue – finanziamenti, con la speranza di “piazzare” amici e parenti. A quali amici e parenti fa riferimento, Di Matteo? Quali circostanze illegittime conosce e come mai non le ha denunciate prima?
La verità è che la destra evoca fantasmi, senza avere il coraggio di fare nomi e cognomi, per giustificare una scelta scellerata.
Per 5 anni, hanno tenuto chiuso nei cassetti il piano di assetto naturalistico che avrebbe dovuto stabilire cosa si sarebbe potuto fare in Riserva, e cosa invece sarebbe stato vietato. Ed oggi, strumentalizzano la posizione degli agricoltori che denunciano divieti eccessivi e misure di salvaguardia che sono scattate proprio per la mancata approvazione di quel piano.
Una storia che si ripete: era accaduto lo stesso allorquando la destra aveva tentato di riperimetrare il Parco regionale Sirente Velino. Come allora, li costringeremo a fare un passo indietro.
Combatteremo in tutte le sedi per ripristinare l’area protetta e, una volta al Governo della Regione, approveremo il piano di assetto naturalistico così da limitare alcune clausole penalizzanti senza che si debba cancellare la Riserva, ma rendendola, anzi, un modello di tutela ambientale.
Daniele Marinelli, segretario regionale Pd Abruzzo

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