“Il centrodestra prende di nuovo in giro i viticoltori abruzzesi, fiaccati dai danni del maltempo e dalla peronospora: lo fa con un decreto contro il parassita, pubblicato in Gazzetta ufficiale, che è senza coperture economiche e non prevede la sospensione dei mutui e dei versamenti INPS richiesti dal comparto in più di un’occasione sia a vari rappresentanti del Governo, sia attraverso le associazioni di categoria e i sindacati. Una beffa doppia, perché i contributi potranno essere erogati non subito ma entro quattro anni, messa nero su bianco a 4 giorni dal voto dal Governo amico, senza alcuna contestazione da parte di Marsilio e i suoi e, ovviamente, ancora una volta senza condividere i contenuti con la categoria. Basta schiaffi, l’Abruzzo deve mandare a casa le destre e riprendere le redini di sviluppo e bisogni dei territori e della comunità”, duro il capogruppo Pd in consiglio regionale Silvio Paolucci a commento dell’atto pubblicato in Gazzetta ufficiale.
“Il testo offende oltre 15.000 viticoltori che hanno imprese medio-piccole e che hanno bisogno di aiuti oggi, perché dopo aver già perso anche fino al 95 per cento dei raccolti, non sanno fino a quando potranno resistere – incalza Paolucci – . Grave anche perché non mantiene le promesse fatte direttamente dal ministro Lollobrigida alle delegazioni abruzzesi che espressamente chiedevano anche la sospensione dei mutui e dei contributi, oltre a sostegni diretti che non avranno. Non li avranno, perché i contributi verranno erogati in in modo indiretto, presumibilmente attraverso piani di contenimento della malattia, quindi tramite bandi e nuove domande da fare da parte di imprese che oggi sono a rischio. Marsilio assiste muto a una nuova mortificazione del nostro comparto primario: a 4 giorni dal voto subisce il diktat di una destra che non è capace di sostenere la comunità abruzzese in difficoltà e non capisce come agire per dare sostegni a chi li chiede per sopravvivere. Siamo vicini a tutte le attività che hanno problemi seri e una dignità che questo governo regionale ha già abbastanza provato. Con Luciano D’Amico presidente l’agricoltura sarà una delle priorità di azione e gli agricoltori tutti saranno interlocutori per scrivere insieme il rilancio che il centrodestra non è capace di scrivere. Vanno mandati a casa”.