I vescovi di Abruzzo e Molise dal Papa.
“Abbiamo incontrato il Papa prima di tutto per riconfermare in modo pieno e convinto l’unità nostra di pensiero e di sentimenti e di comportamento: sempre e dovunque sub Petro e cum Petro”.
Lo dice a Vatican News il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita de L’Aquila e presidente della Conferenza episcopale dell’Abruzzo e del Molise, dopo la visita ad Limina in Vaticano e l’udienza avuta stamattina con Francesco assieme ai presuli delle due regioni. A Radio Vaticana – Vatican News il porporato racconta come l’incontro, durato circa un paio d’ore, in un clima di “paternità accogliente”, sia stato all’insegna della “comunione” e come da questa si sia sviluppata una “comunicazione a tutto campo, intera e semplice”, anche su “piste non previste”, dalla quale sono emersi “i temi che in ogni diocesi rappresentano i centri di gravitazione della vita pastorale, ma anche i temi relativi alla progettualità”.
Ascolto dunque ma anche prontezza a mettere sul campo ogni cosa importante per le chiese locali.
Chiese ferite dal sisma
Nel dialogo con Papa Francesco, riferisce il cardinale Petrocchi, sono state condivise le sfide e anche le “fratture nella relazione fraterna”, tipiche di ogni vita diocesana, ma anche – sottolinea – quei segni di “sinergia” frutto di un “impegno a oltrepassare i confini della propria individualità”. L’incontro col Papa si è svolto alla vigilia del 15esimo anniversario del sisma che devastò in particolare L’Aquila e i Comuni del suo hinterland, con ripercussioni in altre regioni centrali dell’Italia e con un tragico bilancio di 309 vittime, oltre 1.600 feriti e decine di milioni di euro di danni.
Operatori di unità
Dalla comunione e dall’incontro scaturisce sempre “creatività”. “Nel nostro caso – conclude il cardinale Petrocchi – il dialogo con il Papa ha significato anche la capacità di accogliere con spirito filiale e fiducia piena le sottolineature e le indicazioni che ci ha donato, tesori di sapienza che portiamo con noi e cercheremo di mettere in circolo nella Chiesa dove siamo operatori di unità. Questo è l’obiettivo dei vescovi in comunione tra loro e con il Pontefice”.