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Violenza sulle donne, “In Abruzzo dati che sfuggono alle statistiche”

Violenza di genere: focus della presidente CPO Abruzzo, Pestilli. "Attenzione alta su lavoro, fragili e prevenzione. Non dobbiamo affidarci solo ai numeri".

“In Abruzzo il problema della violenza di genere è serio e reale. Ci sono dati che sfuggono alle statistiche. Abusi celati, timori e situazioni di marginalità che non emergono. L’errore più grave che possiamo fare noi operatori del sociale è affidarci ai soli numeri, senza andare più a fondo”.

Lo dichiara la presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Abruzzo, Rosa Pestilli, facendo il punto sul sistema regionale di protezione e prevenzione. “Anche le denunce registrate con Codice Rosso, che sembrano diminuire, offrono un quadro parziale del fenomeno”, spiega la Presidente Cpo.

“Recentemente le cronache locali hanno registrato il calo di segnalazioni nella Marsica, ad esempio, ma pochi raccontano quante sono le denunce ritirate e sottratte al conto statistico. La Commissione Pari Opportunità (CPO) della Regione Abruzzo ha il dovere di andare oltre, di conoscere i territori nel profondo e a questo scopo sta mettendo in campo diverse azioni che ritengo opportuno segnalare. L’intenzione è quella di attivare dei protocolli antiviolenza su base provinciale, sulla scorta di quello già attivo nel teramano, che mettano in collegamento diretto le Asl, le Forze dell’Ordine e i 24 Enti Capofila di Ambito Distrettuale (ECAD). Saranno coinvolti, inoltre, gli enti del terzo settore che svolgono attività non rientranti tra quelle di competenza dei centri antiviolenza, in una logica di mutuo aiuto tra le realtà coinvolte nella rete. Un sistema nuovo che tuteli, ancora di più, la riservatezza delle donne e consenta di attivare un meccanismo di prevenzione che agisca ancor prima della denuncia. La Cpo, inoltre, sta lavorando per intercettare ulteriori situazioni di sofferenza che interessano le fasce più fragili della popolazione, penso ad esempio agli anziani. Si rimane sbigottiti nell’apprendere quanta violenza subiscano tante “nonne” d’Abruzzo, vittime di famiglie difficili e di uomini, figli, mariti, nipoti, che le trattano come pesi da sopportare, senza amore né dignità. In questa esperienza vorremmo coinvolgere le Asl e le case di riposo”. “In ultimo – dice in chiusura Pestilli – anticipo una iniziativa che lanceremo nei primi giorni di marzo che inciderà sui progetti di reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, attraverso programmi di counseling, supporto psicologico ed empowerment economico e sociale”.

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