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Con ‘Borghi in Comune’, i piccoli centri tornano protagonisti dell’Abruzzo

In Italia, ci sono cinquemila piccoli paesi in cui vivono ancora 10milioni di persone, ma lo spopolamento è un fenomeno sempre più diffuso, a cui anche il Governo ha teso una mano con una legge ad hoc, approvata all’unanimità sia alla Camera che al Senato, con lo scopo di salvare i borghi italiani dall’esodo sempre più massiccio a cui vanno incontro.

In Abruzzo, arriva dall’Associazione ‘Borghi in Comune’ del presidente Gianni Smarrelli, l’iniziativa che si propone di invertire il processo di spopolamento dei borghi rurali mediante un interessante progetto sorretto da una raccolta diffusa di fondi privati, caratterizzata anche dalla forma di finanziamento del Crowdfunding, molto utilizzata negli ultimi anni.

«Il progetto ‘Borghi in comune’ – spiega il presidente Smarrelli – nasce per tendere la mano ai piccoli centri sempre più condannati alla marginalità economica e sociale e allo spopolamento di persone oggi più che mai, maggiormente interessate a vivere nei grandi centri urbani per le numerose opportunità che offrono, in termini di occupazione e socialità. Il progetto si avvale dell’esperienza e del supporto di Martin Blake, uno dei massimi esperti a livello mondiale di Blue Economy e punta sul ripristino dei servizi essenziali e necessari, chiaramente compatibili con le realtà territoriali, in modo tale da dotare i borghi di una nuova capacità di accoglienza».

I primi paesi in cui verrà applicato il progetto saranno San Benedetto in Perillis e Castelvecchio Calvisio, grazie alle loro caratteristiche orografiche e demografiche che permetteranno l’avvio di una rete dalla quale nascerà un’entità urbana resiliente, in grado di preservare tutti i servizi necessari alla cittadinanza.

L’associazione ‘Borghi in comune’ prevede di realizzare il video di presentazione entro primavera. Le registrazioni dureranno sette/dieci giorni per cogliere angoli, particolarità, sfumature e personaggi dei paesi coinvolti, anche con l’utilizzo di droni.

Il video sarà pubblicato nei siti di crowdfunding internazionale e la raccolta durerà circa sei mesi. Raggiunto il target minimo richiesto, lo studio di fattibilità partirà ad aprile 2018 per una durata di 6/8 mesi. L’associazione conta di portare alla luce i progetti realizzabili e pronti per i crowdfunding, entro la fine dell’anno 2018. (c.u.)

Foto:  www.borghiincomune.it

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