500 pratiche per la ristrutturazione post- sisma ancora ferme al comune di Sulmona. A denunciare la ‘grave situazione si stallo’ è l’Ordine degli architetti della provincia dell’Aquila.
«Un problema che si trascina da tempo – affermano il presidente dell’Ordine, Edoardo Compagnone, e il consigliere, Antonio Bolino – una situazione che sta bloccando, di fatto, l’intero comparto. A poco e’ valso anche il supporto tecnico fornito dall’Ance per incrementare il personale in servizio negli uffici della ricostruzione, dato che i progetti restano nei cassetti”. L’Ordine degli architetti fornisce dati recentissimi: «Nell’ultimo semestre – evidenziano Compagnone e Bolino – sono state esaminate circa 200 pratiche relative alle abitazioni classificate A, ricadenti fuori cratere, ma i tecnici hanno richiesto una valanga di integrazioni fotografiche e documentali, in molti casi difficilmente reperibili, dato che sono trascorsi ben 9 anni dal terremoto del 2009. Tanto che, su 200 pratiche, sono arrivate agli uffici comunali appena 30 integrazioni».
E ancora: su circa 30 pratiche relative agli immobili classificati B, ne sono state esaminate appena sei, con il supporto del personale di Abruzzo Engeenering. “Torniamo a denunciare pubblicamente”, sottolineano Compagnone e Bolino, «un meccanismo assurdo e farraginoso, che sta mettendo in ginocchio l’intero sistema economico legato alla ricostruzione, con un incastro di competenze, tra Comune di Sulmona e uffici della ricostruzione, che non ha mai funzionato, ingessando del tutto il meccanismo». L’ultimo incontro tra categorie professionali e amministrazione comunale di Sulmona risale a due mesi fa: «Un tavolo tecnico per affrontare la spinosa questione dello snellimento delle pratiche burocratiche – incalzano Compagnone e Bolino – ma del documento di programmazione promesso dall’assessore alla ricostruzione, Antonio Angelone, non c’è traccia. Un altro problema è quello relativo ai fondi per le ristrutturazioni fuori cratere che arrivano con il contagocce: non vi e’ un flusso finanziario tale da garantire il buon funzionamento dell’Utr 7, che ha sede a Goriano Sicoli e si occupa delle pratiche fuori cratere della zona. Qui, le pratiche bloccate sono una settantina». Un ultimo dato riguarda le 73 pratiche per la prevenzione del rischio sismico (Opcm 4007/2012 e OCDPC 52/2013), «con quasi 2 milioni di euro di fondi a disposizione. Le domande di richiesta di finanziamento furono presentate nel 2014; a luglio 2016 segui’ la presentazione dei progetti. Anche in questo caso – ribadiscono Compagnone e Bolino – la procedura è ingessata». Tutto è riconducibile, secondo l’Ordine degli architetti, alla mancanza di personale.
Fonte: Asipress
Foto di: Il Giornale d’Italia