Il suono evocativo dell’ultima campanella dell’ultimo giorno di scuola suole cambiare la vita degli studenti: a partire da quel momento in poi, di fatti, ognuno di essi andrà per la propria strada. Chi girerà il mondo, chi continuerà gli studi. E poi? Poi ci si incontra di nuovo, proprio perché il rapporto che lega tra di loro i compagni di classe non si esaurisce all’interno di quattro mura scolastiche. Le rimpatriate tra coetanei e compagni sono sempre significative, perché portano con sé quello che si era e quello che si è diventati: sono un po’ dei momenti in bilico tra due dimensioni temporali: il passato ed il presente. La rimpatriata avvenuta, a Capistrello, però, a fine 2015, tra i figli del ’75, ovvero tra i 40enni della cittadina rovetana, ha avuto un sapore del tutto speciale. Frutto di questo incontro di classe è stato, infatti, l’acquisto di un defibrillatore, che oggi, 27 ottobre alle ore 11, doveva essere donato alla scuola elementare di ‘Santa Barbara’, a Capistrello, nell’ambito del progetto ‘Città Cardioprotette’. La cerimonia di consegna, però, causa terremoto, è stata rinviata a data da destinarsi.
«I quarantenni di Capistrello dello scorso anno, vale a dire i ragazzi del 1975, si sono riuniti in occasione di una cena. L’incontro è un po’ una tradizione, in realtà, nel nostro paese: ci si riunisce per festeggiare la lieta ricorrenza con allegria e con un pizzico di nostalgia dei tempi andati», racconta ad InfoMediaNews.it Tony Orlandi, partecipante al progetto ‘Città Cardioprotette’.
«Le circostanze hanno voluto che i soldi stanziati per la cena fossero in eccesso. Così si è deciso, dopo un successivo incontro tra i quarantenni capistrellani, di utilizzare quella somma messa a disposizione per qualcosa di buono ed utile alla comunità», spiega l’uomo. «La scelta è ricaduta sull’acquisto di un defibrillatore, l’apparecchiatura medica utilizzata per arrestare la fibrillazione ventricolare».
È una bella storia, questa. La storia di ragazzi che si incontrano per divertirsi e per festeggiare il raggiungimento di un importante traguardo di età e che si ritrovano, per caso, a trasformarsi in eroi. Sì, perché c’è un tocco, o forse più, di eroismo nello scegliere di acquistare uno strumento in grado di salvare delle vite umane. «Ci sarà la consegna del defibrillatore davanti a tutte le autorità raccolte nella scuola elementare ‘Santa Barbara’. Sarà presente, il vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, la preside della scuola Francesca Di Tecco ed il vicesindaco del Comune, Geltrude Scatena. Ci sarà, inoltre, il cardiologo Stefano Guarracini e, ovviamente, io, come organizzatore dell’evento, assieme a Fabio Alfonsi, anche lui responsabile del progetto ‘Città Cardioprotette’», afferma ancora.
E proprio la presenza ed il contributo del cardiologo Guarracini saranno fondamentali. Lo sottolinea Orlandi: «La sicurezza è importante, – dice – anche e soprattutto, per i bambini. Il defibrillatore è uno strumento prezioso per il nostro paese, ma risulterebbe inutile, qualora nessuno fosse in grado di utilizzarlo. A questo proposito, il dottor Guarracini terrà dei corsi gratuiti finalizzati proprio all’apprendimento del corretto utilizzo dell’apparecchiatura medica. Questi corsi saranno a disposizione delle associazioni varie o del personale interno alle scuole, affinché si capisca quando e come utilizzare uno strumento così tanto delicato», conclude. Splendida, quindi, l’iniziativa dei ragazzi del ’75. Il dono di un defibrillatore non è un regalo qualsiasi: risponde, di converso, all’esigenza di sensibilizzare le persone sull’importanza di intervenire, quando necessario, con i giusti mezzi e con le giuste capacità adeguate. Salvare piccole vite, ora, sarà più semplice, a Capistrello, grazie ad uno strumento che non riaccende solo i cuori ma, anche, le speranze di un paese intero, da oggi in poi più pronto all’affronto delle emergenze cardiache, nel più immediato e roseo futuro.
Foto di: Defibrillatore DAE