La sentenza della Cassazione, ribaltando le conclusioni della Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila, ha sancito che non ci sono o non sono individuabili colpevoli per quella che è stata definita la discarica abusiva più grande d’Europa. Una situazione paradossale, che complica anche le prospettive di bonifica, per la quale il futuro è a questo punto di nuovo tutto da scrivere.
L’avvocato Tommaso Navarra, che ha rappresentato il WWF e Legambiente nella lunghissima fase processuale, è durissimo nel suo commento: «Oggi sconfitto è lo Stato che dopo 11 anni di processo arriva ad accertare che non vi sono responsabilità o che quelle che forse vi erano sono prescritte. Oggi sconfitta è la nostra comunità che dovrà farsi carico della non risoluzione del problema e dei costi umani ed economici che questo problema rappresenta. Noi – assicura – continueremo una battaglia di civiltà, anche giuridica, consapevoli che lo dobbiamo alla nostra storia, anche di impegno legale, e alle nostre future generazioni. Tutti devono sapere che continueremo a controllare il territorio, a denunciare gli abusi e a chiedere a voce forte e alta quella Giustizia con l’iniziale maiuscola che oggi ci è stata negata».
Fonte: Asipress
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