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Lettera alla città, parla l’ex sindaco Di Pangrazio: “Ecco cosa deve fare la Politica”

Una lettera per Avezzano. Giovanni Di Pangrazio, ex sindaco, prende parola di fronte all'emergenza dilagante, in un momento di forte stress materiale ed emotivo. "Invito il Commissario Passerotti ad avvalersi dell'esperienza di chi ha lavorato per questa città".

“La città di Avezzano vive, come tutta l’Italia, uno dei momenti più difficili e drammatici di questo ventunesimo secolo; una condizione che agita e spaventa i cittadini, le famiglie. Si percepisce un futuro carico di incertezze per gli anni a venire”, incomincia così, con queste parole, la lunga lettera aperta che l’ex sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, rivolge alla popolazione avezzanese. Una lettera in cui si rincorrono consigli, speranze, prese di posizione, ma anche idee e punti fermi. Nella lettera, Di Pangrazio dipinge i contorni netti di una Politica locale dell’emergenza, una politica-bussola quasi, che dovrebbe secondo il suo punto di vista e proprio in questo momento storico, prendersi ancora di più le sue responsabilità e sortire l’effetto di un porto sicuro.

La Pandemia ha preso l’Italia alla gola.

“Questo rapporto di fragilità, – continua Di Pangrazio – che la comunità avverte nei momenti del bisogno, aumenta quando smarrisce la relazione con le istituzioni, perché percepisce un sistema difettoso e debole. Parlare di politica nell’emergenza sembra un “nonsense” ma è comunque presente perché investita della responsabilità delle scelte. Nel tempo del contagio e dei virus che minacciano la nostra stessa esistenza, la politica dovrebbe adempiere il proprio mandato e sostenere, tutelare i cittadini, unire le forze per essere parte e ragione coesa di una popolazione, relazionarsi con le istituzioni, Asl e Regione in primis, per valutare l’opportunità di attrezzare gli ospedali di Pescina e Tagliacozzo, come pronto soccorso di emergenza urgenza, per attenuare il carico di lavoro su Avezzano che, ricordiamo, serve una popolazione di 140 mila abitanti”, aggiunge il politico di Avezzano.

Avezzano, per Di Pangrazio, è ancora una città-territorio, capofila di un sistema di necessità e forze che dovrebbe possedere una sola voce, quella della Marsica. Una voce che dovrebbe essere, per l’ex sindaco, diretta, univoca, resistente e capace di ottenere. “Con le elezioni amministrative, sicuramente rinviate al prossimo autunno, nella difficoltà di un’emergenza così catastrofica, invito il Commissario, qualora ne avesse necessità, di avvalersi dell’esperienza e capacità di tutte le persone che hanno lavorato per il bene della città. Consiglio, per esempio, di provvedere a effettuare un intervento di sanificazione su tutta l’area cittadina, attraverso la Tekneco, con la nebulizzazione di sostanze disinfettanti, sconsigliando, nel contempo, la pulizia delle strade con i motosoffiatori; creare un’unica linea di comando affidando, con apposita delibera di giunta, somme e responsabilità a un dirigente, possibilmente amministrativo, autorizzato ad adottare provvedimenti di somma urgenza, per acquisti di beni e servizi, al fine di garantire la salvaguardia della salute pubblica, lasciando operare i tecnici su altri servizi essenziali, attivare lo smart working; qualora la situazione lo consentisse, porre i dipendenti a disposizione dei comuni con maggiori difficoltà, attraverso provvedimenti di assegnazione temporanea, come accadde con le municipalità della Valle Roveto qualche anno fa. Sono solo modesti suggerimenti e, da politico e cittadino, auspico una collaborazione e partecipazione attiva con gli attori, che lavorano per contenere i danni provocati da un’emergenza diventata pandemica, in primis i medici e gli operatori della sanità che, con professionalità e grande senso del dovere, ogni giorno affrontano difficoltà e disagi in una struttura superata e con pochi posti di terapia intensiva, i volontari e tutte le persone impegnate per rassicurarci e dare tranquillità alle nostre vite”, avverte.

Infine, il politico lancia anche un appello ai giovani del territorio, attraverso l’hashtag #Giovaniacasa: “Abbiamo – dice – il dovere di alleggerire questo enorme carico di lavoro, osservando scrupolosamente le norme e le raccomandazioni che il Governo ha emanato in questi giorni, limitando qualsiasi contatto. Un appello ai giovani, che sono forza e futuro di questa città, a non uscire da casa: un piccolo sacrificio, se confrontato con quello richiesto ai nostri nonni che, alla stessa loro età, furono chiamati a combattere una guerra. tanti giovani, ancora oggi, nel mondo, sono e vivono sotto le bombe. Se questa sarà la strada sono disponibile a percorrerla, insieme e uniti per un grande amore che sentiamo, L’Italia e Avezzano, di nuovo grandi!”.

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