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Corse soppresse verso Roma, il Silf L’Aquila scrive a Marsilio

Il sindacato dei lavoratori della Guardia di Finanza della Provincia dell’Aquila non perde tempo. A pochi giorni dal suo insediamento e in piena emergenza pandemica, chiede a Sangritana di rimodulare le corse soppresse da Avezzano e Sulmona per Roma.

Una questione economica a monte della soppressione delle corse, a causa della riduzione del numero dei passeggeri. “Ma questo non può far interrompere un servizio essenziale, come quello dei trasporti in autobus dalla Marsica e dalla Valle Peligna verso la capitale, per chi, nell’inferno della pandemia, deve, comunque, continuare ad assicurare il servizio alla Nazione”.

Il Silf L’Aquila si è fatto portavoce dei disagi dei pendolari e ha scritto al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale con delega ai trasporti, Umberto D’Annuntiis, e al Prefetto della Provincia, Cinzia Torraco. A parlare è Matteo Di Fabio, coordinatore provinciale del sindacato della Guardia di Finanza. “La società Sangritana, partecipata al 100% dalla regionale T.U.A. S.p.A., ha soppresso, in piena emergenza Covid-19, tutte le corse dalla città di Avezzano e da Sulmona, dirette a Roma, per via del diminuito numero di passeggeri paganti. Questo ha creato, però, in chi è rimasto a fare il pendolare ogni mattina, un enorme disagio. C’è da dire che quelle corse, ora non attive, sono frequentate non solo da militari, ma anche da medici e paramedici in servizio nei presidi sanitari della Capitale romana. Tutto questo, inoltre, sommato all’ordinanza n. 8 del Presidente Marsilio, con la quale sono stati ulteriormente ridotti dell’80% anche i trasporti di Trenitalia. Mi chiedo – continua Di Fabio – anche alla luce delle ultime disposizioni governative del Premier Conte, che obbligano a mantenere il servizio dei trasporti per non interrompere la capacità minima produttiva d’Italia nonché la missione sanitaria e di Pubblica Sicurezza, come si possono “lasciare a piedi” i pendolari particolari, come Forze dell’Ordine, Forze Armate e personale sanitario? Davvero chiediamo loro di spostarsi su mezzi privati, in macchina, pagando giornalmente di tasca propria una somma superiore rispetto a quanto guadagnato nel quotidiano? Teniamo conto anche del fatto che le società autostradali, nonostante l’emergenza nazionale imperante, non hanno variato i costi dei caselli autostradali. Davvero è giusto sopprimere le corse perché i passeggeri sono troppi pochi per essere presi in considerazione da un’azienda di trasporti, seppur privata, ma controllata al 100% dallo Stato?”.

Il Silf provinciale, a pochi giorni dal suo insediamento nel Capoluogo d’Abruzzo, si è fatto carico della problematica stringente, chiedendo a Prefettura e governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, di intervenire sulle decisioni aziendali di Sangritana S.p.A. e sulle relative corse soppresse per “permettere di viaggiare, con le prescritte norme igienico-sanitarie, a coloro i quali sono chiamati a continuare la propria attività lavorativa per il bene del Paese”.

“In questo difficilissimo momento storico, tutti siamo chiamati a compiere dei sacrifici personali o aziendali. – aggiunge Matteo D Fabio – I medici continuano a lavorare oltre il loro orario di lavoro, le aziende di generi alimentari continuano a produrre beni di prima necessità, sotto stress. Le forze dell’Ordine impiegate non fanno mancare il loro contributo, controllando, denunciando, ispezionando, anche se esposte al contagio sul campo”.

“Tutti siamo chiamati ad andare oltre la nostra normalità e il nostro concetto di dovere quotidiano, ma lo Stato e le Regioni devono essere il primo esempio di quel sacrificio che quotidianamente si chiede o si pretende a cittadini e imprese. – conclude il coordinatore provinciale del Silf – Sono sicuro che il presidente Marsilio non si esimerà dall’affrontare la situazione, impartendo chiare direttive al fine di garantire il servizio anche per quei pochi pendolari che dalla Marsica e da Sulmona sono chiamati al loro dovere, nonostante il lockdown. I problemi relativi ai bilanci di ordine economico si risolveranno sicuramente in maniera positiva e ragionevole in tempi di pace”.

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