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Avezzano prima e Celano poi: si studia la ripartenza

Riunioni con le associazioni di categoria del territorio, quali CNA, Confesercenti, Confcommercio e Confartigianato. Voce anche agli ambulanti. Pronto un documento condiviso, ma aperto per permettere a tutti gli operatori di poter tornare a lavoro in sicurezza.

Farsi trovare pronti e preparati, anche perché mancano meno di 15 giorni.

Giovedì scorso, nelle stanze del Comune di Avezzano, le associazioni di categoria del territorio hanno incontrato il commissario Passerotti per studiare a tavolino, in maniera sinergica e condivisa, un documento unico che potesse far trovare preparata la città alla data spartiacque del 4 maggio prossimo, quando il Governo deciderà in che modo riaprire i traffici interni del commercio italiano. Preparare, insomma, la famosa fase 2.

Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e CNA, assieme agli ambulanti, hanno suggerito tecnicamente come potrebbe essere lo scenario di una ripartenza sicura e adattata al momento storico presente che stiamo vivendo, per permettere alle attività di riprendere a lavorare, ma soprattutto di tornare a guadagnare. Dalla riunione in Comune, ne è scaturito un documento unico e approvato dalle associazioni di categoria, calzante perfettamente le esigenze di una città come quella avezzanese. Un documento che nella giornata di martedì scorso è stato sottoposto alla valutazione del prefetto, a L’Aquila, dallo stesso Commissario.

Ma non solo: il documento, che contiene le linee guida della ripartenza di Avezzano, sarà sempre aperto, in modo da accogliere, strada facendo, i suggerimenti che arriveranno via via dai veri protagonisti della fase 2, i commercianti, gli operatori e gli imprenditori.

La partita delle riaperture, però, dovrà sempre essere giocata di concerto con il Governo, quindi per una ratifica definitiva si dovrà comunque attendere il modus operandi che verrà dettato a livello statale nelle prossime settimane. Piccolo passo indietro per capire meglio la questione: Conte, assieme alla sua task force, sta tenendo, in questi giorni, delle conferenze con le Regioni italiane; ogni Regione, cioè, sta chiedendo di poter far aderire alle proprie peculiarità di commercio e sociali le linee guida nazionali e, quindi, omogenee, sulla riapertura. Linee guida che verranno stilate a livello centrale. Il provvedimento del Governo verrà recepito a livello regionale, ma con modifiche scaturite dalle reali necessità che la Regione ha in quel momento. Stessa cosa varrà, probabilmente, a cascata per i Comuni d’Italia, i quali, recepiranno le linee guida generali, cercando di adattare alla propria conformazione economica e occupazionale i precetti del Governo.

Il documento partorito da Comune di Avezzano e associazioni di categoria, quindi, è pronto per inglobare le “regole” statali, ma è anche già stato cucito addosso alla fisionomia produttiva della città. Questo cosa significa? Che ogni associazione di categoria, sentiti i rappresentati dei vari settori del commercio e delle attività produttive presenti nel capoluogo marsicano, ha fissato una serie di principi cardine attorno a cui ruoterà la ripartenza. Innanzitutto, da Confcommercio è stata suggerita la proposta, contenuta nel documento, di far ripartire bar e ristoranti nonché punti di ristoro dal 18 maggio, con una postilla: ossia l’aumento della superficie esterna di vendita dei prodotti, in modo da allargare il raggio d’azione dell’esercizio, a fronte della distanza di sicurezza da far rispettare ai clienti. Questo comporterà la non tassazione dell’occupazione di suolo pubblico (Tosap) utilizzato. Il ristorante potrebbe, quindi, posizionare all’esterno del locale altri tavoli, complice la bella stagione. Da Confartigianato è stata evidenziata la necessità, invece, di sospendere i tributi come la Tari. Per quanto riguarda CNA, è stato stilato un progetto di riapertura specifico per estetiste, parrucchieri e nail artist, le professioni forse tra le più esposte al rischio contagio. Il protocollo prevede: lastre in plexiglas tra le postazioni di lavaggio dei negozi di parrucchieri, che vadano dal soffitto al pavimento. Distanza tra i clienti all’interno, con una massimo di una presenza di due persone a volta, nel caso in cui il locale sia spazioso. Lavoro per appuntamento, visiera protettiva per l’operatore e mascherine per operatore e cliente. Insomma: un’accelerata sulle protezioni individuali da indossare e adottare.

Non solo: sempre da CNA, in particolare dal direttore Fabrizio Belisari, è arrivata l’idea di ossigenare le micro, piccole e medie aziende attraverso lo strumento del micro-credito. Il nocciolo duro della questione ripartenza, di fatti, fa rima soprattutto con finanziamenti e liquidità. Ogni Ente, per CNA, potrebbe attivare il micro-credito grazie alla disposizione economica delle casse comunali, per permettere alle imprese di respirare un poco in fatto di spese necessarie per riaprire, come quella relativa alla sanificazione degli ambienti. Altra categoria per la quale si è studiato un vero e proprio decalogo nazionale per ripartire in sicurezza è quella dei toelettatori. Il decalogo è stato inserito nel documento condiviso.

Ieri mattina, la riunione con le associazioni di categoria territoriali è avvenuta a Celano, alla presenza del sindaco Settimio Santilli. Anche Celano vuol farsi trovare pronta alla data fatidica. Civitella Roveto, Luco dei Marsi e Trasacco, invece, hanno espresso volontà di riaprire il mercatino alimentare, così come già avvenuto per Avezzano, all’interno dei loro confini comunali.

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