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Il Congo lascia la sua firma in Italia: fondi ai terremotati

Il ponte internazionale che mette in comunicazione il cuore di tutti i paesi del mondo, è stato, in questo ultimo mese di fine anno, felicemente percorso. Kingoué è il nome di un paese situato a sud-ovest della Repubblica del Congo. Con circa 15 mila abitanti, questo distretto di trenta villaggi, ha allungato la sua mano solidale fino ad arrivare in Italia. Più precisamente, il cuore generoso di questo paese è approdato nella zona centrale dello Stivale, abbracciando tutte le regioni colpite dal recente sisma.

Come riporta il giornale ‘La Stampa’, infatti, sono stati 156.400 franchi congolesi, pari a circa 238 euro, i soldi inviati dalla comunità di Kingoué. Soldi, questi, destinati interamente alla ricostruzione, non solo delle zone danneggiate o completamente distrutte dal terribile terremoto, ma anche, e, soprattutto, della vita delle famiglie e dei bambini italiani.

L’iniziativa, come spiega il quotidiano ‘La Stampa’, è nata da padre Ghislain, un sacerdote congolese che ha vissuto e studiato in Italia e che da anni aiuta, tramite l’associazione Amici del Congo, i villaggi della zona. Si parla di luoghi, come il distretto di Kingoué, che non presentano condizioni di vita agiate e neanche condizioni che permettono loro di vivere in una fascia di medio livello. Il villaggio, infatti, è situato ai margini della foresta pluviale dove non c’è luce né acqua e corrente.

Dopo aver osservato, però, le immagini di Amatrice, di Accumuli, di Arquata e di tutti i borghi distrutti dal terremoto, la popolazione congolese si è avvicinata all’Italia attraverso questo gesto di pura solidarietà consistente in una raccolta fondi, la quale, ha mostrato che, nonostante la povertà che contraddistingue il villaggio, il cuore si apre sempre dinanzi alle più tragiche vicissitudini che la vita, molto spesso, riserva all’uomo.

Impotenti davanti ai drammatici disastri, infatti, i cittadini della Comunità di Kingoué hanno pensato di reagire nel modo che ritenevano più opportuno per far sentire il loro calore anche a 4.699 chilometri di distanza. Con quel che potevano, dunque, sono riusciti a raggiungere una cifra minima, ma, necessaria, per contribuire, anche nel piccolo, ad incrementare l’inizio di una ripresa. Una ripresa, quella che dovranno affrontare tutti i popoli colpiti dal terremoto, dai caratteri internazionali. Le barriere, infatti, neanche questa volta sono riuscite ad ostacolare la grandezza d’animo della Comunità congolese, la quale, si è  manifestata attraverso questa nobile azione dai tratti ‘eroici’.

 

Foto di: Road2sportnews.com

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