“Forti concentrazioni di liquidi organici, prodotti di smaltimento e reflui”, il risultato delle analisi delle acque del Fiume Liri non sono tardate ad arrivare.
“Praticamente feci, insieme a elementi chimici che hanno creato una stagnazione all’interno del canale. Tutto ciò ha portato alla putrefazione delle acque, tale da generare maleodori”, così ha affermato il direttore dell’Arta, Maurizio Dionisio, alla luce dei risultati alle analisi.
“La schiuma – continua – è provocata dal ‘gorgogliamento’ cioè il movimento improvviso delle acque, che insieme a questi agenti inquinanti, va a creare quella schiuma bianca”.
“Non c’è un’unica causa – afferma Dionisio- perché il fiume raccoglie tutta una serie di inquinanti che derivano dalle lavorazioni e dagli scarti delle industrie del Fucino”.
“Sicuramente il fiume è malato e necessita di cure. L’Arta rappresenta un termometro, che va a misurare il corpo febbricitante. Ora, la prescrizione di farmaci sta ad altri farla”.
Sulla vicenda vige il segreto istruttorio, poiché ci sono indagini in corso.