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Sistemi informatici pazienti covid, interviene Paolucci

“Ignorato il sistema di eccellenza per la gestione dei pazienti Covid, con conseguenze su tamponi e dati durante l’emergenza”

“Il manager della Asl 2 snobba l’innovativo sistema digitale aziendale della Asl di Lanciano-Vasto per la presa in carico dei pazienti Covid, affidandosi a consulenti esterni all’azienda e l’azienda ottiene i peggiori risultati sul sistema informativo legato alla gestione e prevenzione del virus e in particolare sulla tracciabilità dei tamponi”, denuncia il capogruppo PD in Consiglio regionale Silvio Paolucci, che sull’argomento depositerà un’interpellanza all’esecutivo regionale.

Una decisione singolare, fa notare l’ex assessore alla Sanità, quella maturata da Schael, di concerto con il suo consulente di Information e Communication Technology: “L’ennesimo atto autoreferenziale del manager della Asl 2, che si aggiunge alle continue uscite social e alle inopportune esternazioni contro innumerevoli rappresentanti istituzionali. Cercare all’esterno professionalità e programmi per la presa in carico digitale per pazienti Covid che la Asl non solo possiede, ma che ha anche rodato e che per di più hanno già dato prova di efficienza non è di certo un buon modo di amministrare risorse pubbliche, specie di questi tempi. Parliamo di un sistema organizzativo innovativo, che consente ai distretti sanitari di pianificare e armonizzare la presa in carico dei pazienti e, agli operatori che si recano a domicilio, di ricevere il piano di lavoro e acquisire e condividere dati, immagini, video e registrazioni vocali tramite un’apposita App, nel pieno rispetto delle procedure a tutela della privacy e con il migliore coinvolgimento dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti territoriali, infermieri dei distretti e i professionisti della ditta che si occupa delle cure a domicilio​. La decisione di rinunciare a tutto questo non può non aver inciso sugli scarsi risultati della Asl nella gestione dei pazienti e anche nel gap di tamponi e dati che la sola Asl 2 ha manifestato rispetto alle altre tre aziende.

Una esternalizzazione incomprensibile, considerato poi che anche l’Istituto Superiore di Sanità nel 2019 aveva per altro anche apprezzato il sistema interno innovativo digitale costruito per le cure domiciliari, che poteva e doveva essere considerato un sistema guida anche per affrontare l’emergenza Covid. Invece in piena emergenza questo patrimonio è stato del tutto ignorato, per attivare soluzioni parziali e inidonee con affidamento a una società esterna, la ITel e con il conseguente risultato di trovarsi in affanno sulla gestione dei tamponi e sui dati relativi alla situazione sul territorio. Da qui è necessario andare a fondo al perché ciò sia accaduto, chiedendo all’esecutivo sia lumi sui costi dell’operazione, che su altri non trascurabili aspetti relativi alla gestione, non ultimo il trattamento dei dati dei pazienti rispetto alla privacy e la tracciabilità della presa in carico.

Quanto alla mortificazione di eccellenze interne che invece potevano essere opportunamente coinvolte e utilizzate non solo per implementare il sistema già sperimentato con successo per l’ADI, ma anche per ampliare l’offerta, potenziandola e migliorandola senza ricorrere all’esterno, si tratta dell’ennesimo e grave atto di un modus operandi lontano dalla comunità degli assistiti e dai suoi bisogni.

E mentre si è impennato il numero di tweet di Schael, è invece crollato il numero di prestazioni chirurgiche della Asl di Chieti che con questo direttore generale ha toccato il punto più basso di sempre. Con migliaia di prestazioni ospedaliere e ambulatoriali in attesa e cittadini ormai costretti a trovare risposte altrove, chi può. D’altra parte l’attività di decine di professionisti è stata semplicemente cancellata. A Schael chiediamo un maggiore impegno nel mondo reale, mentre a Marsilio di dare risposte concrete dopo due anni di annunci elettorali. E di fare una profonda riflessione sul disastroso management dell’azienda di Chieti”.

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