L’Accademia di Belle Arti dell’Aquila si prepara al nuovo anno accademico in totale sicurezza e, per quanto possibile, con la didattica in presenza.
Nella conferenza stampa tenuta stamattina dal presidente Fabrizio Marinelli e dal direttore uscente Marco Brandizzi insieme alla coordinatrice della scuola di Restauro ABAQ, Gabriella Forcucci, è stato ribadito il lavoro che si sta facendo per ripartire in totale sicurezza.
“Ripartiremo in presenza – ha ribadito il direttore Brandizzi – perché il rapporto numero iscritti e spazi disponibili ci consente di riprendere la didattica in presenza in totale tranquillità. A breve inaugureremo anche il nuovo padiglione di 600 mt quadrati per i corsi di decorazione e avremo a disposizione con riscaldamento per cinque giorni a settimana il nostro teatro, due soluzioni che aumenteranno ulteriormente gli spazi a disposizione. Comunque il prossimo 2 novembre, quando prenderà il via l’anno accademico, faremo un incontro per valutare di percorrere, per chi non se la sente di tornare in Accademia, anche la strada dell’insegnamento a distanza per quei corsi in cui è possibile farla, organizzando quindi una didattica mista”.
Intanto in presenza ripartirà sicuramente il corso quinquennale di restauro, abilitante alla professione, che oggi, tramite la Prof.ssa Forcucci, ha voluto annunciare un’importante collaborazione attivata con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti, con la Diocesi di Rieti e con il Comune di Amatrice per il restauro di una decina di opere, di cui cinque già arrivate presso l’accademia aquilana, salvate dalle macerie del terremoto del 24 agosto 2016.
Si tratta di manufatti molto danneggiati come dipinti su tela o affreschi, statue lignee o in gesso che verranno recuperati grazie ad interventi che prevederanno: indagini diagnostiche, documentazione fotografica e studio delle tecniche costruttive e iconografiche; eliminazione di tutte quelle sostanze che rappresentano un pericolo dal punto di vista conservativo e di corretta leggibilità (pulitura delle superfici policrome, rimozione di materiali aggiunti all’originale per incidente o per interventi sbagliati); consolidamento della struttura originaria e integrazione di parti mancanti (sia a livello strutturale che cromatico).
“Oltre alla collaborazione con Rieti – spiega la prof.ssa Gabriella Forcucci- l’ABAQ porta avanti da tempo operazioni simili: alcune già terminate, altre in corso e altre in programmazione. Mi piace far rilevare che l’accordo di collaborazione con la Soprintendenza di Rieti permette il recupero di opere del patrimonio artistico-culturale di noi tutti (opere che per quantità, tipologia di degrado e situazione economica dovrebbero altrimenti aspettare tempi lunghi che peggiorerebbero le loro condizioni di degrado) e al contempo permette la formazione di futuri operatori specializzati. In Accademia la formazione del restauratore avviene attraverso l’acquisizione di solide e profonde nozioni teoriche (di fisica, chimica e tecnologia dei materiali) ma anche con quella indispensabile pratica di laboratorio che permette di capire realmente i meccanismi ed i perché della teoria studiata. Le Accademie di Belle Arti rappresentano un luogo ideale in cui realizzare quel connubio tra formazione tecnica e umanistica”.
L’Accademia di Belle Arti dell’Aquila si conferma così come un’eccellenza nell’alta formazione artistica italiana e al contempo, mettendo a disposizione le sue conoscenze e capacità, partecipa attivamente alla vita culturale del territorio di riferimento.
“L’Aquila – ha concluso il presidente Fabrizio Marinelli – ha sempre avuto un rapporto privilegiato con il territorio a nord della città stessa, ovvero l’attuale provincia di Rieti, che fino agli anni venti del secolo scorso faceva parte della provincia aquilana e che è ancor oggi un’area geograficamente molto più vicina all’Abruzzo, storicamente attraversata dalla importante via degli Abruzzi che collegava Napoli con Firenze. Ora recuperare e rinsaldare questo rapporto è importante e l’Accademia dell’Aquila da, con questa collaborazione presentata oggi, il suo contributo attraverso il recupero di opere d’arte che sono in sostanza l’identità culturale di un territorio e della sua comunità”.