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A Pescasseroli la carovana della Cgil: 500 firme per il 118

La denuncia della Cgil della Provincia dell'Aquila. In programma per il 10 settembre, la manifestazione della Carovana dei Diritti, a sostegno del diritto alla salute e all’istruzione nelle aree interne.

“Continuiamo a denunciare la carenza del servizio di 118 con ambulanza medicalizzata nei comuni di Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea, Civitella Alfedena e Barrea come condizione che costringe una intera comunità all’assenza di un servizio fondamentale che garantisca un adeguato intervento in caso di emergenza e/o di urgenza. Parliamo di un comprensorio, quello del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che esprime una esigenza sanitaria legata alla sua vocazione turistica, con una importante presenza di turisti, appassionati della montagna e della natura. Torniamo a ribadire che l’erogazione dei servizi sanitari delle aree interne e più marginali continua ad essere uno dei tanti problemi irrisolti della nostra provincia. Un territorio che ha vissuto in questi anni un inesorabile spopolamento al pari di altre realtà montane, dovuto anche alla provvisorietà dei servizi essenziali quali quelli sanitari che, di fatto, priva un intera comunità del diritto alla salute ed alla cura”. Questa la denuncia in una nota stampa della Cgil L’Aquila.

“Nelle settimane scorse – continua nella nota il sindacato – abbiamo raccolto oltre 500 firme per chiedere il ripristino del servizio di 118 con ambulanza medicalizzata e il potenziamento dei servizi sanitari dedicati alla comunità del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Le firme raccolte sono state inviate rispettivamente al Prefetto dell’Aquila, alla ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila e all’Assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo, ma siamo ancora in attesa di una soluzione definitiva al problema”.

“La presenza dello Stato in termini di declinazione di Sanità ed Istruzione è ciò che permette ad un territorio di arginare lo spopolamento e di mantenere il senso della comunità.Le stesse ragioni, riconducibili fondamentalmente ad una mancata visione progettuale e di insieme del territorio, che hanno portato alla perdita graduale dei servizi essenziali ed hanno favorito il fenomeno dello spopolamento sono alla base anche del calo drammatico della popolazione scolastica. Pescasseroli è sede dell’IC Comprensivo Benedetto Croce che è in deroga da molti anni rispetto a parametri nazionali che le nostre aree interne non possono più sostenere. Il nuovo anno scolastico si apre all’insegna di mancanze di organico ATA e docente e, di nuovo, in quanto istituto sottodimensionato, con un Dirigente Scolastico reggente e in assenza di DSGA. Anche qui, non garantire l’organico ATA e l’organico docenti vuol dire ledere il diritto allo studio dell’utenza e portare la popolazione che ancora resiste a trasferirsi in centri maggiormente serviti”, aggiungono i sindacalisti della Cgil della Provincia dell’Aquila.

“Il declino della presenza scolastica nella zona della sede del PNALM è inversamente proporzionale alla vocazione turistica e alla bellezza paesaggistica sulle quali la scuola ha definito la propria progettualità che, pertanto, è unica ed è destinato a crescere se non si invertirà la tendenza all’abbandono da parte della politica, non si tornerà a mettere al centro i diritti essenziali delle piccole comunità montane e non si giungerà al progetto di attività di reinsediamento. Pescasseroli, nella sua bellezza e ricchezza ambientali, è il chiaro esempio di come alla politica sia sfuggita la possibilità di attivare un’inversione di marcia trasformando il problema in risorsa”.

“Per tali ragioni riteniamo necessario riavviare una fase di mobilitazione a sostegno della popolazione che vive nell’area Parco, riaprendo un confronto con le istituzioni e la politica che devono farsi carico di trovare le necessarie soluzioni affinché si possa restituire dignità alle nostre comunità. L’Abruzzo è il cuore verde d’Europa e la provincia dell’Aquila ne è l’area più estesa, ma necessita di maggiore attenzione, attraverso una programmazione in grado di garantire i servizi alle persone realmente diffusi ed uguali per tutti e tutte, ossia attraverso la presenza dello Stato nelle sue diverse articolazioni. Le nostre comunità montane meritano rispetto, ma meritano soprattutto un progetto socio-economico-culturale, un contratto sociale territoriale, che restituisca loro la prospettiva di un vivere dignitoso e il più possibile vicino a quello di chi vive nei grandi centri abitati. Non è accettabile che dopo mesi un intero comprensorio sia sprovvisto del medico del 118, né che l’Istituto Scolastico si regga su una segreteria con una sola presenza amministrativa in part-time e non abbia un’autonomia dirigenziale né un Direttore dei Servizi Generali Amministrativi”.

“Per questa ragioni saremo presenti il 10 settembre, alle ore 10, presso la Piazza Sant’Antonio a Pascasseroli con il progetto della Carovana dei Diritti per denunciare queste gravi mancanza e per chiederne soluzioni veloci e strutturali”, questa la conclusione.

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